OPTICAL NETWORKING

Google acquista 200 brevetti made in Italy

Big G ha rilevato 200 patents da Mosaid Technologies frutto del lavoro dei laboratori della ex Pirelli Cavi e Sistemi. L’operazione punta a rafforzare il portfolio di soluzioni per la realizzazione delle reti superveloci

Pubblicato il 07 Mar 2012

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Google, sempre a caccia di proprietà intellettuale, mette a segno un nuovo colpo, portando a casa tecnologie innovative per le reti ottiche sviluppate anni fa da un’azienda italiana, la ex Pirelli Cavi e Sistemi. Si tratta di ben 200 brevetti di optical networking, che Big G ha acquistato da Mosaid Technologies, una società che sviluppa proprietà intellettuale e vende licenze brevettuali e che ha già un accordo di licensing con una delle maggiori rivali di Google, Microsoft.

I brevetti, che possono rivelarsi preziosi per supportare una delle tante iniziative sperimentali di Google, quella di fornire reti in fibra per le connessioni Internet veloci, risalgono a circa dieci anni fa e al colosso italiano dei cavi, ex divisione del gruppo Pirelli, come rivelano i documenti presentati allo U.S. Patent and Trademark Office.
L’assegnazione dei brevetti sviluppati nei laboratori Pirelli da Mosaid a Google è stata registrata lo scorso mese, ma la notizia è stata resa nota solo oggi.

Google sta già costruendo due reti in fibra ultra-veloce a Kansas City, nello stato americano del Missouri, e a un’altra Kansas City, nel Kansas, per consentire accesso a Internet a velocità di oltre 100 volte maggiori rispetto a quelle attualmente disponibili.

La canadese Mosaid può apparire sconosciuta ai più, ma per i big della tecnologia e di Internet risulta molto nota perché non manca di creare turbolenza nel settore. La scorsa settimana una sua divisione chiamata Core Wireless ha fatto causa ad Apple per la presunta violazione di brevetti legati a tecnologie mobili.
Microsoft ha confermato di aver comprato una licenza per i brevetti Mosaid al centro della causa contro Apple, e quindi vorrebbe il pagamento delle royalties.



Mosaid ha anche avuto uno scontro con Barnes & Noble, che è stata citata in giudizio da Microsoft l’anno scorso per presunta violazione di brevetti relativi all’uso del sistema operativo mobile Android di Google nel lettore elettronico Nook.
Nella lettera spedita all’autorità antitrust del dipartimento di Giustizia americano a ottobre 2011, l’avvocato di Barnes & Noble ha scritto che l’accordo di royalty-sharing stretto da Microsoft con Mosaid sarebbe la prova di un "più vasto disegno di Microsoft di tutelarsi da cause brevettuali e al tempo stesso eliminare la concorrenza che arriva da Android".

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