IL CASO

Antitrust, prorogata istruttoria su posizione dominante Telecom Italia

Secondo indiscrezioni di stampa l’Authority avrebbe rigettato gli impegni che l’azienda aveva presentato per chiudere il procedimento avviato nel 2010 ed evitare la procedura di infrazione. La conclusione del procedimento rinviata al 30 settembre

Pubblicato il 26 Mar 2012

F.Me.

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Con una delibera cosiddetta "interprocedimentale" l’Antitrust avrebbe rigettato – secondo indiscrezioni di stampa – gli impegni che Telecom Italia, sotto istruttoria da parte dell’Authority dal 2010 per verificare un eventuale abuso di posizione dominante, aveva presentato per chiudere il procedimento senza accertare alcuna infrazione. Nell’istruttoria in corso l’Antitrust deve verificare l’eventuale condotta abusiva da un lato per l’elevato numero di rifiuti di attivazioni di servizi all’ingrosso richiesti dai concorrenti per la fornitura di servizi ai clienti finali e, dall’altro, per l’applicazione di rilevanti sconti alla clientela business nelle aree aperte all’Unbundling Local Loop, tali da non consentire agli operatori alternativi di competere in maniera efficace. Secondo quanto si apprende la conclusione del procedimento è stata prorogata al 30 settembre.

L’istruttoria, aperta il 23 giugno 2010, su segnalazioni presentate da Fastweb e da Wind, è relativa a due distinte condotte abusive che sarebbero state poste in essere da Telecom Italia e consistenti, da un lato, nell’elevato numero di rifiuti di attivazioni di servizi all’ingrosso richiesti dai concorrenti per la fornitura di servizi ai clienti finali e, dall’altro, nell’applicazione di rilevanti sconti alla clientela business nelle aree aperte all’Ull, tali da non consentire agli Olo di competere in maniera efficace. Il 5 agosto 2011 l’Antitrust ha pubblicato sul proprio sito gli impegni presentati da Telecom Italia fissando al 30 settembre 2011 il termine della consultazione dei terzi interessati.

Durante tale fase gli operatori alternativi hanno evidenziato come gli impegni presentati da Telecom siano "del tutto inadeguati ad apportare benefici al mercato e producono in alcuni casi un drammatico peggioramento delle dinamiche concorrenziali con il paradosso di consentire a Telecom Italia di estendere il proprio monopolio e posizione dominante anche al mercato dell’installazione sulle componenti di rete degli operatori alternativi necessarie per l’attivazione dei servizi ai clienti finali". Secondo gli altri operatori "non fanno in alcun modo venir meno i profili anticoncorrenziali oggetto di istruttoria, nè tanto meno rispondono alle contestazioni mosse a Telecom nell’atto di avvio del procedimento in oggetto".

Inoltre l’Antitrust multa la stessa Telecom Italia per 300mila euro, Vodafone per 250mila e Wind per 200mila e H3g per 120mila (per un totale di 870mila euro). Il procedimento, secondo quanto emerge dal bollettino settimanale dell’autorità, riguarda il comportamento posto in essere dagli operatori, consistente "nell’aver omesso di informare in maniera adeguata gli acquirenti delle Sim dell’esistenza di servizi accessori già attivati, fra i quali, in particolare, la navigazione in internet e il servizio di segreteria telefonica. La fruizione di tali servizi comporta il pagamento di tariffe specifiche, computate in modalità flat o a consumo, addebitate in bolletta ai titolari di abbonamento, o scalate dal credito per i titolari di sim prepagate".

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