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Agcom, nessuno slittamento in vista

Nessuna richiesta di un nuovo time out da parte dell’Authority in scadenza. Tassativa la prorogatio fino al 14 luglio concessa dal Consiglio di Stato. Sul fronte nomine Confcommercio punta su Fulvio Sarzana e Stefano Quintarelli

Pubblicato il 31 Mag 2012

F.Me.

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Agcom, non ci sarà un’altra proroga. Nessuna richiesta è stata avanzata in questo senso dall’authority per le comunicazioni. Invisibile all’orizzonte la possibilità di un’ulteriore proroga oltre quella di 60 giorni già concessa dal Consiglio di Stato.

Per un nuovo time out servirebbe almeno un decreto legge ad hoc. D’altra parte la sentenza del Consiglio di Stato non ammette deroghe: la “prorogatio” è ammissibile, ma solo per un tempo limitato – non oltre 60 giorni – e solo per quanto che riguarda l’ordinaria amministrazione e gli atti urgenti ed indifferibili.

Sul fronte delle nomine è già conto alla rovescia. Ci sarà tempo fino a martedì prossimo (5 giugno) alle 15 per la trasmissione alla Camera dei curricula dei candidati per l’Agcom, il Garante della privacy e il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo su richiesta del Pd. La diffusione online della documentazione inizierà comunque lunedì prossimo, come previsto. Resta fissato per mercoledì alle 10 lo scrutinio.


Sul versante “open Agcom” Michele Meta capogruppo Pd in commissione Trasporti e Tlc alla Camera chiede che “il Parlamento possa audire il candidato Presidente prima del voto nella commissione di merito”. “L’elezione del Presidente deve avvenire a condizione che sia ascoltato il candidato e che siano rese note le ragioni ed il percorso della scelta ai parlamentari. Ciò deve avvenire, a nostro avviso, anche per la costituenda Authority dei Trasporti” dice Meta secondo il quale serve “conoscere tempo i curricula dei candidati e le eventuali incompatibilità per non pregiudicare l’indipendenza delle Autorità”.

I Radicali hanno presentato alla Camera un proposta di legge per rendere più stringenti i criteri di trasparenza sulle nomine. Tra i criteri individuati la possibilità di audire i candidati che faranno domanda e l’inammissibilità di quelli che presentano conflitti d’interesse. La proposta ha raccolto un sostegno bipartisan: all’incontro con la stampa sono intervenuti tra gli altri Andrea Sarubbi e Vincenzo Vita (Pd), Roberto Cassinelli (Pdl), Benedetto Della Vedova (Fli), Beppe Giulietti (Misto), Silvano Moffa (Popolo e Territorio).

Questi i criteri su cui si articola la proposta: possibilità per ogni cittadino di presentare la propria candidatura in un registro pubblico apposito, anche online sul sito della Camera, o di essere candidati da un parlamentare. Per l’ iscrizione del candidato nel registro sono necessari documenti che indichino: titoli e qualifiche richiesti dalla legge o dalla Costituzione per l’incarico a cui si è candidati, dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, dichiarazione patrimoniale.

Ogni parlamentare potrà chiedere l’audizione dei candidati e la verifica dei curriculum per valutare quale candidato votare sulla base delle capacità, possesso dei titoli e motivazioni della sua candidatura pubblica.


La proposta non vale per l’attuale partita di nomine visto che per quelle dell’Agcom si voterà la prossima settimana. Spiega il senatore radicale Marco Perduca: “Un curriculum non fa primavera, occorre interagire nelle commissioni perché è proprio nelle audizioni che il curriculum deve fare primavera”.

La proposta presentata oggi, sottolinea Vita, può comunque “essere una moral suasion sulle leadership politiche che immagino si stiano confrontando sulle nomine, perché si proceda secondo criteri di qualità e merito”. E Della Vedova di Fli ha evidenziato come la nuova norma sui curricula dei candidati sia intanto “un piccolo avanzamento ma che certo va consolidato nel merito e metodo”.

Per Beppe Giulietti “il solo fatto di aver bloccato pilota automatico è un fatto serio. Certo la procedura è ancora insufficiente, ma si tratta di un passo avanti”. Da migliorare perché, sottolinea. “votare in modo oscuro è modo per picconare le istituzioni e alimentare l’antipolitica”.

Anche Confcommercio scende in campo per le nomine Agcom e propone al Parlamento i suoi candidati. Si tratta di Stefano Quintarelli e Fulvio Sarzana.

“Nel settennio passato dall’elezione dell’ormai dimissionario Consiglio e della Presidenza Agcom molte cose sono cambiate nelle Tlc: Radio Televisioni e Giornali stanno sempre più convergendo verso il media in più forte crescita, Internet – si legge nella nota dell’associazione – La rivoluzione digitale ha pervaso e sempre più pervade gli aspetti della vita quotidiana, ed Internet, come mezzo di informazione e comunicazione a due vie, è diventato ganglio essenziale della vita politica, veicolo di democrazia, fattore fondamentale di sviluppo, innovazione tecnologica e di rilancio dell’economia”.

“E’ per questo che le associazioni che rappresentano una larga fetta dell’economia italiana, di tutti i settori e non solo delle telecomunicazioni, auspicano che il Parlamento, chiamato ad eleggere Presidente e Commissari per il prossimo settennio, scelga le sue nomine in questa rosa di candidati, che provengono da settori che rispondono alle sfide che l’Agcom dovrà affrontare nei prossimi anni: Stefano Quintarelli e Fulvio Sarzana”.

La candidature sono state Sottoscritte dalle associazioni aderenti Confcommercio: Assintel, Assoprovider, Comufficio, Federtelservizi.

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