Il Wimax che crea occupazione. Nonostante le crisi

Linkem punta ad assumere 90 dipendenti nella sede di Roma nel giro di un anno

Pubblicato il 09 Set 2009

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Dopo tante polemiche sul wimax, ecco una società pronta a
scommettere tutte le sue carte su questa tecnologia. E, finora,
sembra una scommessa vinta. Linkem, piccola società di
telecomunicazioni romana, “ha messo in rete i mondiali di nuoto,
garantendo ai giornalisti presenti la connessione in banda larga
con tecnologia wimax”, spiega Simona Rossitto del Sole 24 Ore.
Ora Linkem, “sfruttando le possibilità di investimento legate al
piano Romani di portare la banda larga in tutte le case d’Italia,
punta ad assumere nella sede di Roma 90 dipendenti nel giro di un
anno e a realizzare investimenti per 200 milioni fino a coprire
entro il 2012 l’80% del Paese in wimax”.

L’obiettivo è arrivare a una crescita del fatturato a due cifre:
“Riguardo al fatturato per il 2009 chiuderemo il bilancio con 10
milioni e, sulla base del piano di sviluppo, prevediamo per il 2010
una crescita dell’80%, raggiungendo i 18 milioni”, dichiara
l’Ad Davide Rota. Secondo le stime di Nokia Siemens (attiva nel
wimax in Italia), “il business legato a questa tecnologia,
compreso l’indotto, supererà i 100 milioni l’anno”, continua
la Rossitto. Più scettici i sindacati di settore. Secondo Giorgio
Serao, segretario nazionale della Uilcom-Uil sentito dalla
giornalista del Sole 24 Ore, “Il wimax è un business che può
risolvere il problema della banda larga nelle zone dove è più
difficile arrivare via cavo. Ma bisogna principalmente puntare
sullo sviluppo della banda larga sul mobile e sulla creazione della
rete di nuova generazione anche per modernizzare la pubblica
amministrazione”.

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