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Lte, verso il boom del Tdd

Ovum: entro il 2015 il 25% delle connessioni sarà basato sulla tecnologia. Trainano i servizi in banda larga mobile. Intanto la Fcc lancia l’allarme: troppi dispositivi connessi in WiFi, scarseggiano le frequenze

Pubblicato il 22 Giu 2012

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Entro il 2016 il 25% dei tutte le connessioni Lte includerà la tecnologia Tdd. A dirlo uno studio Ovum secondo cui le maggiori opportunità di mercato arriveranno dai servizi a banda larga mobile. “Altre opportunità – puntualizza Daryl Schoolar, principal analyst di Ovum – deriveranno da l suo utilizzo nella rete fissa per la banda larga wireless e per il backhaul a piccole celle.”

Molti operatori di telefonia mobile come Softbank (Giappone), Optus (Australia), Hi3G (Svezia e Danimarca), e Stc (Arabia Saudita), stanno addirittura già puntando verso l’integrazione del multimode Lte Fdd / Tdd nei loro attuali network Gsm e Wcdma/Hspa.

Secondo Schoolar “la combinazione di diversi standard quali il Gsm Wcdma / Hspa e Lte Fdd e / o Tdd accrescerà la capacità complessiva della rete e aumenterà la qualità del servizio. Inoltre l’Lte Tdd offre vantaggi economici dovuti al prezzo dello spettro non accoppiato che può essere trasmesso agli utenti finali”.

Intanto negli Usa la Fcc lancia l’allarme: nei prossimi tre anni ci sarà poca disponibilità di frequenza a causa del crescente uso di dispositivi mobili al Wi-Fi. La Federal Communications Commission prevede un ‘deficit’ di frequenze da 90 megahertz per il prossimo anno e successivamente da 275 MHz. Si tratta di una carenza che causerà problemi di connessione e probabilmente prezzi più elevati per i consumatori.

Secondo l’analista Jeff Kagan, la responsabile di questa situazione è Apple – o meglio il largo suo di iPhone e iPad – anche se si stanno moltiplicando anche dispositivi Android.

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