LA ROTTURA CON ASSTEL

Contratto Tlc, i sindacati proclamano 16 ore di sciopero

Dopo la rottura delle trattative con Asstel, Slc, Fistel e Uilcom decidono la mobilitazione e un rallentamento delle relazioni industriali all’interno delle aziende. Da subito stop agli straordinari

Pubblicato il 22 Giu 2012

sindacati-120621145520

Un pacchetto di 16 ore di sciopero per la fine di settembre e l’apertura di procedure di raffreddamento per avviare lo stato di agitazione con il blocco delle prestazioni straordinarie e supplementari e di aprire tavoli negoziali aziendali per gli accordi di 2° livello. È questo il contenuto del documento votato oggi dal coordinamento nazionale di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil dopo la rottura delle trattive con Asstel per il rinnovo del contratto nazionale delle Tlc. Inoltre è stato proclamato da subito lo stato di agitazione e la sospensione degli straordinari nonché la convocazione delle assemblee dei lavoratori.

In una nota congiunta i sindacati esprimono “forte preoccupazione per lo scenario determinatosi e ribadisce la necessità di realizzare una svolta nel negoziato per raggiungere, in tempi brevi, il rinnovo del contratto. In particolare respinge l’idea di estrapolare dal contratto il settore dei Customer per consentire ipotetici risparmi economici alle aziende committenti, cosa che produrrebbe la balcanizzazione dei call center”

Il mancato rinnovo lascia decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori senza il doveroso recupero del potere di acquisto delle retribuzioni in un momento in cui la crisi economica richiederebbe nuovo slancio ai consumi interni.

“Fin dalla stesura della Piattaforma del Contratto – spiega Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom-Uil, abbiamo provato a ricercare una soluzione per la parte più “debole” della filiera, quella dei Call-Center, che ha visto negli ultimi anni la nascita di queste realtà in diverse regioni del nostro Paese, con una forte concentrazione nel Mezzogiorno grazie anche all’utilizzo di Fondi messi a disposizione dagli enti locali.

“Purtroppo – continua il sindacalista – da tempo siamo preoccupati che possa saltare tutto a causa di continue gare al ribasso da parte dei vari committenti presenti nel nostro Paese mettendo a rischio la tenuta occupazionale di decine di migliaia di lavoratori. Bastava definire un “patto di sistema” per legare le commesse all’interno dei territori e per garantire in un momento di forte difficoltà per il nostro Paese un pò più di sicurezza occupazionale invece di vedere continue quote di attività essere delocalizzate fuori dal nostro Paese.

“Su questo e sugli altri punti della nostra Piattaforma – conclude Ugliarolo – abbiamo registrato la chiusura di Asstel. Pertanto abbiamo deciso di riunire i nostri quadri sindacali e stabilito di avviare tutte le iniziative opportune per difendere l’integrità di tutto il settore compreso quello degli Outsourcing”.

La trattativa per il rinnovo del contratto si è arenata due giorni fa sullo scoglio rappresentato dalle richieste di garanzie avanzate dai sindacati per i lavoratori dei call center.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati