TRIMESTRALE

Ericsson, gli utili crollano del 63%

Nel secondo trimestre profitti netti a 141 milioni di euro. Stabile il fatturato (+1%) a 55,3 miliardi, ma il segmento Networks registra un -17%. Forti perdite per la joint venture St-Ericsson

Pubblicato il 18 Lug 2012

Paolo Anastasio

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Secondo trimestre difficile per Ericsson che ha visto l’utile netto scendere del 63% a 1,2 miliardi di corone (141 milioni di euro), rispetto ai 3,2 miliardi di corone di un anno fa, molto sotto le attese degli analisti pari a 1,67 miliardi. Il fatturato è rimasto stabile (+1%) a 55,3 miliardi. Il margine lordo è sceso al 32% dal 37,8%. Il gruppo ha risentito della stagnazione dell’attività, di ritardi di fatturazione non meglio specificati e delle difficoltà della joint venture St-Ericsson che nel trimestre ha perso 318 milioni di dollari.

Il segmento Networks, core business di Ericsson, ha registrato una flessione del 17% del fatturato a 27,8 miliardi di corone, dovuta all’attesa contrazione delle vendite di apparati Cdma e ad una diminuzione degli ordini in Russia (3G) e Cina, mentre tiene il mercato americano. Il margine operativo è passato dal 14% al 5%. “In Cina si vendono tuttora reti 2G, e il mercato è in flessione. La Cina resta problematica. Ma continua ad essere un mercato gigantesco con una domanda potenziale forte”, dice il Ceo Hans Vestberg.

La contrazione del settore Networks è stata compensata dal buon andamento del settore Global Services, che ha registrato un incremento del fatturato del 26% a 24,1 miliardi di corone.
Il terzo segmento di business, Support Solutions (ex Multimedia) ha registrato un incremento del 47% del fatturato a 3,5 miliardi di corone.

“Il risultato è un po’ misto, sul fronte Networks è come ce lo aspettavamo. Ma gli altri segmenti di business sono andati molto bene”, ha commentato il Ceo Hans Vestberg. L’impatto negativo sui margini derivante da un gran numero di progetti di modernizzazione delle reti in Europa sarà gradualmente superato a partire dalla fine del 2012, fa sapere l’azienda. In prospettiva, Ericsson vede un crescente interesse per la performance e la quality of service dei network, che dovrebbero risultare in un incremento degli ordinativi.

C’è da dire che in settimana due competitor di Ericsson, vale a dire Alcatel Lucent e la cinese Zte, hanno messo dei profit warning.

Intanto, Ericsson incontra oggi i sindacati dopo l’annuncio di un piano di esuberi incentivati in Italia che coinvolge 374 dipendenti a livello nazionale, pari a circa il 5% del personale nel nostro paese.

Nel dettaglio, per quanto riguarda St-Ericsson, la joint venture di STMicroelectronics ed Ericsson, ha chiuso il secondo trimestre del 2012 con ricavi in crescita del 19% su base sequenziale a 344 milioni di dollari. Il dato registra però un calo sui ricavi di 385 milioni di dollari del secondo trimestre del 2011. Il periodo si chiude con una perdita operativa adjusted di 235 milioni di dollari (in miglioramento di 62 milioni di dollari sul trimestre precedente) e una perdita netta di 318 milioni di dollari a fronte di un rosso da 221 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2011.

Il gruppo ha avviato una riorganizzazione e un riposizionamento dell’intero modello di business. E’ stato infatti deciso il trasferimento del team di sviluppo delle applicazioni per i processori presso Stmicroelectronics. Obiettivi della società sono l’incremento della redditività e l’abbassamento del breakeven point. Su base sequenziale i ricavi dovrebbero mantenersi nel terzo trimestre sui livelli del secondo appena concluso.

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