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Scorporo rete Telecom, Bertoluzzo: “L’Agcom non faccia sconti”

Il numero uno di Vodafone Italia e Sud Europa si appella all’Authority: “Guardi con attenzione al monopolio delle rete fissa prendendo decisioni coerenti”

Pubblicato il 20 Set 2012

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Se spin off della rete deve essere che spin off sia. Ma Paolo Bertoluzzo, ceo di Vodafone per Italia e Sud Europa, intervistato dal Corriere della Sera, chiama in acusa la nuova Agcom. “Agcom – sottolinea – deve guardare con grandissima attenzione lo stato di sostanziale monopolio della rete fissa prendendo delle decisioni coerenti”.

Sulla rete “dobbiamo riconoscere che la concorrenza non funziona – precisa il manager – “dopo 15 anni di liberalizzazione il 100% del valore del mercato è in mano a Telecom: su metà delle aree non metropolitane è totalmente impossibile competere nel bit-stream che stiamo abbandonando”.

Per il manager “qualora ci fosse la Cdp nella società della rete, allora l’obiettivo dovrà essere la modernizzazione del Paese con maggiore sviluppo e concorrenza”.

“Ma se questo è il piano – aggiunge – è incompatibile con il mantenimento del rame a meno che non ci sia un graduale switch off a vantaggio della fibra”. Bertoluzzo ricorda anche che Vodafone e Metroweb si procede con “l’obiettivo di’ cablare Milano fino a 1 giga”.

All’affermazione più volte ripetuta dal presidente di Telecom Italia, Franco Bernabé, che in Italia non c’è domanda diffusa di ultrabroadband, Bertoluzzo sottolinea che non esiste una regola.

“Una prova – spiega – è quello che è successo nella telefonia mobile. Prima abbiamo acquistato e completato le reti 3G e poi sono arrivati gli smartphone e i tablet. Nel mobile ci siamo fatti concorrenza spendendo 4 miliardi per le frequenze 4G che saranno disponibili un anno dopo l’asta. Perché nel mobile abbiamo fatto questo e lo ha fatto anche Telecom? Perché c’è concorrenza. Laddove c’è un monopolio si può attendere la domanda a danno della modernizzazione del Paese”.

Il numero uno Vodafone Italia ci tiene a rimarcare anche l’’interesse che la società ha per lo sviluppo del Paese: “Vodafone investe 1 miliardo l’anno in questo Paese a prescindere”.

Inoltre – ricorda – “Abbiamo fatto anche un’offerta per comperare tutta Metroweb un anno fa. L’offerta era sul tavolo ma il venditore ha scelto F2i”. No comment invece sui rumors che parlano di un interesse dell’operatore per Fastweb.

Infine le novità contenute nel decreto Sviluppo e nel Digitalia. Sulla possibilità stabilita nel provvedimento di impiantare le nuove reti senza che i condomini possano fondamentalmente opporsi, Bertoluzzo riconosce l’importanza di avere “delle semplificazioni per investire in modo più veloce ed efficiente, ma questo non deve andare a discapito dei cittadini”. Secondo il manager invece il costo delle interferenze che il 4G causerebbe alle frequenze tv non deve andare a carico dei cittadini.

“Ma ci sono due tipi di interferenze: la prima è legata al così detto blocco sporco ed era già chiara durante l’asta – conclude – Proprio per questo chi l’ha acquistata (Wind, ndr) ha avuto dei vantaggi in termini di copertura ed economici. Chi interferisce sul blocco sporco deve pagare. Se poi, fatto questo, ci saranno delle interferenze, noi come Vodafone ci faremo carico delle interferenze che andremo a causare”.

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