LA FUSIONE

Orange-H3G Austria: la Ue rimanda decisione a fine novembre

L’Antitrust prende tempo prima di esprimersi definitivamente sulla fusione fra le due telco. In ballo le garanzie sulla concorrenza e il rischio di aumento dei prezzi per i consumatori finali. Ma H3G assicura: “Preoccupazioni infondate”

Pubblicato il 25 Set 2012

F.Me.

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Hutchison 3G Austria ribatte alle opposizioni dell’Antitrust Ue sull’acquisizione di Orange Austria del valore da 1,3 miliardi di euro. Il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia – che lo scorso luglio ha aperto un’indagine sull’operazione – si vuole assicurare che con la fusione (che ridurrà da 4 a 3 i carrier austriaci) non ci sia il rischio di un aumento dei prezzi per i consumatori finali.

In agosto H3G ha proposto correttivi primo fra tutti la vendita di alcuni asset di Orange a Telekom Austria – spettro mobile, stazioni di base e Yesss! – senza però riuscire a rassicurare la commissione Ue.

Secondo H3G le le obiezioni della Commissione non tengono conto della realtà del mercato della telefonia mobile in Austria. “Le preoccupazioni della Commissione sulla riduzione del numero di operatori da 4 a 3 – sottolinea l’operatore in una nota – sono valide in mercati grandi come la Germania, la Spagna o nel Regno Unito, ma applicare questa logica a un mercato piccolo come quello austriaco è sbagliato”. Con una popolazione di 8 milioni di persone, raggiungere un soddisfacente rendimento degli investimenti è difficile soperattutto per nuovo concorrente come H3G.

“Invece di opporsi alla fusione la Commissione dovrebbe consentire di procedere e agevolare l’ingresso di nuovi attori competitivi nel mercato austriaco”, sostiene Canning Fok, ceo di Hutchison Whampoa, che controlla H3G Austria.

L’acquisizione di Orange garantirà ad H3G una quota di mercato del 22% del mercato, dietro T-Mobile e Telekom Austria A1, che insieme detengono il 78% del mercato. Ma entro il 2015 l’operatore di Hutchison Whampoa punta a raggiungere il 30% di market share. Secondo la Reuters, la Commissione europea ha nuovamente prorogato al 30 novembre il termine dell’inchiesta.

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