TELECOM ITALIA

Cda Telecom: su scorporo rete e TI Media bocche cucite

Oggi sul tavolo del consiglio di amministrazione due “dossier” cruciali. È stato dato il via alla discussione sullo spin off della rete in rame. E al vaglio le offerte per l’emittente tv

Pubblicato il 27 Set 2012

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Bocche cucite in casa Telecom Italia sull’esito del Cda che si è tenuto oggi e che è durato quattro ore. All’ordine del giorno l’avvio della discussione del progetto sullo scorporo della rete e sulle “trattative” in corso con la Cassa depositi e prestiti per la creazione di una newco in cui far confluire l’infrastruttura e parte del debito. La riunione odierna è stata un’occasione anche per fare il punto sul processo di dismissione di TI Media. Secondo quanto si apprende da fonti di stampa il fondo italiano Clessidra, gli americani di Discovery Channel e 3 Italia (gruppo H3G) sono stati ammessi alla fase successiva della procedura di vendita e avranno così accesso alla “data room” ossia ai numeri riservati del gruppo che controlla La7.

Riguardo allo scorporo della rete l’ipotesi si sta facendo sempre più probabile. E il presidente esecutivo Franco Bernabè nei giorni scorsi ha evidenziato che i pro dell’operazione sarebbero maggiori rispetto ai rischi. Tra i benefici ci sono “una maggior flessibilità commerciale, una crescita a lungo termine del business della rete di accesso e una significativa creazione di valore per gli stakeholder di Telecom” che deriverebbero dal nuovo scenario che si costruirebbe con la direttiva Ue attesa per il 2013, direttiva che diversamente dai piani iniziali del commissario Ue all’Agenda digitale Neelie Kroes fortemente orientata agli investimenti in fibra to the home mira a un approccio più “light”, con la possibilità di utilizzare anche il mix tecnologico, per consentire alle telco di mandare avanti i propri piani.

“Occorre ratificare entro dicembre 2012 la costituzione di una newco in cui far confluire la maggior parte degli asset di “open access”,(la divisione della rete di distribuzione di TI) la rete di accesso in rame e in fibra, le infrastrutture civili, cavidotti, tubazioni, gallerie, torri, i sistemi di alimentazione”, ha scritto ieri in una lettera – indirizzata al Cda di Telecom Italia, agli azionisti, alla Cassa depositi e prestiti, all’Agcom e per conoscenza alla Consob – il presidente dell’Asati (l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di Telecom Italia) Franco Lombardi.

“Oggi sono muto”, ha detto Tarak Ben Ammar. Nessun commento è stato rilasciato dai consiglieri all’uscita del cda.

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