LA SEGNALAZIONE

Scorporo rete, Antitrust: “Tempi maturi per una valutazione”

In una segnalazione al Parlamento l’Autorità sottolinea l’opportunità di valutare con attenzione la separazione delle rete di Telecom Italia. E sull’Agenda digitale dice: “Urgente renderla operativa”

Pubblicato il 02 Ott 2012

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I tempi sono maturi per una riflessione sulla separazione proprietaria della rete di telefonia fissa di Telecom Italia. E’ la posizione dell’Antitrust che, in una segnalazione al Parlamento, sottolinea che “ad oggi, alla luce di un contesto economico-giuridico favorevole, appare opportuno valutare con attenzione la possibilità di procedere alla separazione proprietaria tra gestore della rete e l’impresa erogatrice dei servizi di telecomunicazione”. L’Autorità pone infatti l’accento sulla delicatezza del momento per il settore Tlc, con lo sviluppo delle nuove reti fisse a banda ultra-larga, così come delle reti mobili di quarta generazione. Si presentano infatti opportunità di ingresso per nuovi operatori e si pongono le fondamenta strutturali che incideranno sullo sviluppo della concorrenza nel medio-lungo periodo.

Secondo l’Antitrust è inoltre “urgente rendere operativa l‘Agenda per l’Italia digitale. “Dallo sviluppo delle opportunità digitali – sottolinea l’Autorità – può derivare un importante contributo alla crescita economica e alla creazione di nuovi mercati sia attraverso nuovi investimenti, sia grazie a nuovi impulsi nelle scelte di consumo orientate a servizi innovativi”.

In quest’ottica si inserisce anche un impiego più efficiente delle risorse spettrali che l’Autorità auspica. “È necessario – prosegue l’Antitrust – condividere le risorse spettrali pubbliche inutilizzate o sottoutilizzate al fine di recuperare risorse finanziare aggiuntive da utilizzare per sostenere la crescita”. Questo processo potrebbe avvenire attraverso “l’attribuzione all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentiti il ministero della Difesa e dell’Interno, del compito di individuare le porzioni inutilizzate di spettro cui dare accesso, su base esclusiva, ad un numero limitato di operatori, dopo aver stipulato accordi sulla non-interferenza rispetto al servizio principale”.

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