L’Ict, ma soprattutto l’innovazione, sono senza dubbio le leve
strategiche e competitive che possono consentire al Paese di uscire
rafforzato da questa crisi economica. La tecnologia è un elemento
irrinunciabile per l’evoluzione del Paese e permette di innovare
anche in una fase di recessione, coniugando attenzione ai costi con
efficacia ed efficienza delle prestazioni. In questo scenario la
pubblica amministrazione può e deve assumere un ruolo guida. La
strada per ottenere risultati concreti in tempi rapidi è quella di
associare agli investimenti pubblici, previsti nel settore Ict,
una serie di nuove commesse per la realizzazione di servizi evoluti
delle PA per i cittadini e le imprese, basati sull’utilizzo della
larga banda, che rendano possibile agli attori industriali un piano
di ritorni dell’investimento coerente e consentano il
completamento dello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche.
Il piano eGov 2012, integrato con il piano nazionale per la banda
larga, risulta quindi il motore per la generazione e la
distribuzione capillare ai cittadini di servizi innovativi ed
evoluti della pubblica amministrazione ad alto consumo di capacità
di connettività in settori quali, ad esempio, la sanità,
l’istruzione e la giustizia. La reale diffusione dell’eGov, e
di conseguenza il suo effetto trainante, sono comunque legati
alla obbligatorietà dell’utilizzo di dati e transazioni
immateriali fra amministrazioni e cittadini. Ciò però non potrà
concretamente avvenire fino a quando non verranno avviati i
progetti di modernizzazione dell’apparato pubblico. Lo sviluppo
delle infrastrutture a banda larga e delle reti di nuova
generazione favorirà anche l’ innovazione nello sviluppo di
servizi, infrastrutturali e applicativi, per renderli molto più
flessibili e quindi in grado di meglio adattarsi alle esigenze
anche di realtà di piccole e medie dimensioni , oggi maggiormente
colpite dalla crisi e quindi con crescente necessità di utilizzare
tutte i possibili strumenti di rilancio.
Vanno in questa direzione lo sviluppo di servizi di “virtual data
center “ e la diffusione di applicativi in modalità Software as
a service, che consentono di avvalersi di potenza di calcolo,
applicazioni e servizi pay per use senza dover effettuare
consistenti investimenti in infrastrutture ed applicazioni.