VIA AL PIANO FTTC

Fastweb torna a investire sulla fibra

Stanziati 400 milioni di euro per portare a 5,5 milioni di famiglie la banda ultralarga in modalità Fttc ed estendere i servizi in 20 città. Entro l’estate le offerte commerciali

Pubblicato il 21 Gen 2013

Antonio Dini

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Ritorno alla fibra. Fastweb annuncia una campagna di scavi in due anni per portare la fibra in venti città italiane: le sette dove Fastweb è già presente con la fibra ottica e altre tredici tra le quali Monza, Varese, Pisa, Verona, Livorno, Brescia. Per un totale di cinquemila chilometri di nuova fibra ottica che faranno passare il totale delle famiglie raggiunte dall’operatore di proprietà svizzera da 2 a 5,5 milioni di famiglie italiane, con a disposizione la banda ultralarga di nuova generazione. “Entro l’estate arriveranno anche nuove offerte commerciali, comunque in linea di continuità con le tariffe attuali”, annuncia Danilo Vivarelli, direttore della divisione residenziale dell’azienda.

Fastweb, che a fine 2012 ha totalizzato 1.767.99 clienti con una crescita di più del 15% anno su anno e che ha visto incrementare verticalmente la domanda di connettività in banda ultralarga negli ultimi sei mesi, avrà a disposizione un capitale di 400 milioni di euro in due anni per gli scavi legati alla fibra, che fanno parte di un più ampio pacchetto da due miliardi di euro su quattro anni di investimenti strategici decisi da Swisscom, proprietario dell’azienda milanese.

Con questo investimento sulla fibra ottica Fastweb intende realizzare soluzioni Fiber To The Cabinet (FTTC) e non Fiber To The Home (FTTH), portando così la connettività al punto più vicino al cliente, ma non fino in casa. In ogni caso – dice Mario Mella, Chief technology officer di Fastweb – si accorcia comunque la distanza media che passa da 1,4 km a meno di 400 metri per il collegamento in rame dell’ultimo miglio che parte dal cabinet stradale, aumentando affidabilità e capacità di banda grazie anche alle nuove tecnologie di connessione con i partner che l’azienda utilizza per i terminali utente: Ericsson, Huawei e Alcatel-Lucent, oltre a Cisco e Juniper per gli apparati di rete”. Fastweb ritiene inoltre che la fibra permetta di ottenere entro pochi anni un ulteriore aumento di capacità e quindi di valore grazie a nuove tecnologie di connessione che utilizzeranno l’infrastruttura attuale, aumentandone la capacità sino a un Gigabit nel medio e poi fino a 200 Gigabit nel lungo periodo.

La decisione di scommettere in maniera così netta sulla banda ultralarga fa parte da un lato della strategia di avvicinamento agli obiettivi previsti per il 2020 dall’Agenda digitale, tra cui la disponibilità di banda a 30 Megabit per tutta la popolazione e di 100 Megabit per il 50% della popolazione entro il 2020. Parallelamente agli investimenti in fibra ottica FTTC Fastweb prevede anche di aumentare la gestione diretta delle Adsl al di fuori delle grandi reti urbane e di portare un più alto livello di qualità del servizio alle aziende non solo dei centri ma anche di alcune delle periferie italiane per le quali, ritiene l’operatore, la telefonia (neanche quella di quarta generazione) non può essere la soluzione alla richiesta di banda per il business o le utenze private. Fastweb tuttavia non esclude la possibilità di stipulare in futuro accordi per l’utilizzo di infrastrutture di fibra ottica di terzi nelle aree dove non arriverà la sua fibra, mentre per il momento non ha alcun tipo di accordo in vista per concedere l’utilizzo della sua rete ad altri operatori attualmente presenti sul mercato o futuri operatori virtuali.

I dati sul consumo che Fastweb ha presentato indicano una crescita molto rapida del consumo di dati, soprattutto negli ultimi sei mesi, grazie al video (da portali come YouTube), il P2P e all’utilizzo dei social network: l’utenza residenziale media su fibra secondo Fastweb arriva a consumare da 5 a 10 Giga di dati al giorno, contro un consumo medio di 10 Giga al mese per quanto riguarda il settore delle offerte mobili per PC e tablet.

“Nell’immediato futuro – dice Vivarelli – prevediamo anche la crescita, oltre che dello streaming video, degli apparecchi Smart Television, che si aggiungeranno alla giungla di dispositivi collegati wireless alle reti di casa e ufficio (Pc, tablet, smartphone, console per videogiochi) e che richiederanno un ulteriore sviluppo della capacità e portata della rete”. La fibra ottica anche nella variante FTTC, secondo Fastweb, permette infatti di rispondere bene sia alla richiesta generale di più capacità e affidabilità della rete che a una richiesta particolare del mercato: l’upload, cioè caricare i dati nei social network (fotografia, filmati, altri tipi di contenuto) oltre che scaricarli (download) verso il cliente. “Una caratteristica – dice Vivarelli – che le offerte basate su sistemi asimmetrici (come le Adsl tradizionali) penalizzano offrendo upload sensibilmente inferiori al download”.

La strategia basata su FTTC di Fastweb è stato progettata da Swisscom nei mesi scorsi per la sua rete svizzera e l’ampliamento al mercato italiano con i nuovi segmenti di infrastruttura di Fastweb permetteranno di ottenere anche delle economie di scala sia dal punto di vista della progettazione e gestione che dell’acquisto dei materiali necessari. Mentre l’incumbent di mercato, Telecom Italia, avvia la nuova fase di sviluppo della sua rete forse con l’intenzione (temuta dai sindacati) di internalizzare i lavori di costruzione e manutenzione della rete, l’annuncio di Fastweb arriva come una boccata di ossigeno per il comparto delle aziende che si occuperanno materialmente degli scavi, della posa e della messa in opera delle reti nelle venti città.

A margine della presentazione della nuova strategia di investimenti che sta partendo in questi giorni con i primi lavori, Fastweb ha anche realizzato una forma di viral marketing a Milano, con la collaborazione delle agenzie M&C Saatchi, (h)Film e IGP Decaux: un binario della stazione della metropolitana verde di Milano, alla fermata di Moscova, è stato “travestito” da metropolitana di Tokyo. Per la precisione, una ricostruzione della fermata di Shibuya, che ha visto all’opera decine di figuranti vestiti come studenti, personale della metropolitana, geishe e “salary-man” che popolano tradizionalmente la più moderna delle 882 fermate di treno e metropolitana della megalopoli nipponica. Per la giornata in cui la metro di Moscova è diventata giapponese c’era anche una finta micro-edicola di Tokyo, con tanto di manga e mappe della città, e pubblicità in giapponese che richiamavano però anche Fastweb e l’idea di velocità delle connessioni in fibra. Unica vera differenza: i meno di 400mila passeggeri che entrano giornalmente a Moscova contro 2,2 milioni che passano ogni giorno dai quattro livelli di Shibuya a Tokyo. Un “carico” che la rete di Milano, acciaccata e con molte delle scale mobili definitivamente fuori servizio, non potrebbe sostenere.

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