IL CASO

France Telecom, perquisizioni in casa del ceo Richard

L’operazione nell’ambito dell’indagine che vede coinvolti anche l’ex ministro dell’Economia, Christine Lagarde, e l’uomo d’affari Bernard Tapie. Nel mirino l’affare Credit Lyonnais

Pubblicato il 24 Gen 2013

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La finanza francese ha effettuato stamattina delle perquisizioni nelle abitazioni dell’uomo d’affari Bernard Tapie e dell’amministratore delegato di France Telecom, ed ex capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Stephane Richard. Lo rivela il sito del quotidiano Le Monde, spiegando che le perquisizioni sono nell’ambito dell’inchiesta aperta nel 2012 sulle modalità con cui è stato risolto il contenzioso tra Tapie e la banca Credit Lyonnais (Lcl), di proprietà pubblica al tempo dei fatti contestati.
L’inchiesta, a carico di ignoti, vuole verificare se la decisione da parte dell’ex ministro dell’Economia, Christine Lagarde, di affidare la sentenza sul caso a un tribunale arbitrale e non a uno ordinario, sia stata legittima o si sia trattato di un abuso di potere. L’ipotesi di reato è “uso abusivo reiterato di poteri sociali”. Il caso Tapie-Lcl riguarda la consulenza che la banca diede all’uomo d’affari per la vendita del marchio Adidas, e in particolare il fatto che l’istituto prima acquistó la società da Tapie, per poi cederla di nuovo a un prezzo ben piu’ elevato.
Nel 2008, il tribunale arbitrale avea riconosciuto a Tapie un risarcimento di 403 milioni di euro, riconoscendo che Lcl aveva agito in modo scorretto

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