Calabrò rilancia l’idea del consorzio Ngn. Anche senza TI

L’Authority intende promuovere un impianto regolamentare che favorisca eventuali forme di condivisione delle infrastrutture tra gli operatori e di compartecipazione agli investimenti

Pubblicato il 02 Ott 2009

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Tlc: per costruire l’infrastruttura di nuova generazione occorre
un progetto condiviso tra i gestori e “non lasciare
all’indebitata Telecom l’onere solitario dell’investimento in
banda larga”. Questo il senso dell’intervento del garante delle
Comunicazioni Corrado Calabrò, che sembra rilanciare la vecchia
ipotesi della “Broadband spa”, scrive Andrea Bassi di MF. Nella
proposta di delibera che contiene la revisione degli obblighi
regolamentari sull’accesso alla rete Telecom (“lo stesso
documento che ipotizza di dare all’ex monopolista mani libere sul
canone”, nota il giornalista del quotidiano economico), il
garante ha scritto che “l’Autorità intende promuovere un
impianto regolamentare che, con l’obiettivo di garantire un
accesso aperto ed effettivo alla rete dell’incumbent anche nella
fase di evoluzione verso nuove tecnologie e architetture, favorisca
eventuali forme di condivisione delle infrastrutture tra gli
operatori e di compartecipazione agli investimenti”. 

Di una possibile “Broadband spa” si era già parlato in
passato, ricorda Bassi, “ma il progetto non è mai entrato in una
fase operativa per le resistenze di Telecom. Ora però l’idea, in
uno stato del tutto embrionale, che comincerebbe a circolare tra
alcuni operatori, sarebbe quella di procedere sulla strada della
Broadband spa anche senza il contributo dell’ex monopolista”.
Un consorzio del quale potrebbero far parte Vodafone, Fastweb e
Infostrada: i tre operatori, secondo Bassi, hanno un problema in
comune: “La proposta di delibera del garante cambia il meccanismo
di calcolo del costo dell’unbundling, il prezzo che pagano per
passare sulla rete Telecom. Da maggio prossimo si passerà dai
costi storici a quelli incrementali, con un prevedibile scatto in
avanti dei prezzi”. Ai concorrenti potrebbe convenire investire
in banda larga per raggiungere direttamente i clienti e aggirare la
rete in rame.

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