L'APPELLO

Etno: banda larga, no a tagli nel budget Ue

L’associazione scrive ai presidenti di Consiglio, Commissione ed Europarlamento: “Possibili riduzioni di risorse mettono a rischio la competitività dell’economia europea”

Pubblicato il 05 Feb 2013

F.Me.

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No a tagli alla voce del bilancio Ue per il 2014-2020 dedicata allo sviluppo delle grandi reti infrastrutturali, in particolare di quelle delle telecomunicazioni come la banda larga. E’ l’appello lanciato da Etno che ha scritto una lettera ai presidenti di Consiglio, Commissione e Parlamento Ue, e al premier irlandese Enda Kenny (il cui paese detiene la presidenza semestrale di turno dell’Ue) per reiterare il supporto del settore alla “Connecting Europe Facility (Cef)“. La proposta dell’esecutivo comunitario allocava 9,2 miliardi di euro solo per lo sviluppo di infrastrutture e servizi broadband in Europa. Ma “una possibile riduzione del budget destinato al capitolo Ict della Connecting Europe Facility – si legge nella lettera firmata da Luigi Gambardella, Chairman di Etno – andrebbe a detrimento dello sviluppo di un’infrastruttura critica per la futura competitività dell’economia europea”.
Tagliare in modo sostanziale le risorse per la Cef sarebbe, sottolinea Gambardella, una “decisione miope” in quanto “le reti a banda larga costituiscono un’infrastruttura critica per la competitività dell’economià europea”.

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