Preto (Agcom): “Ngn, ora la concorrenza è possibile”

Il Commissario relatore della delibera sui canoni di accesso degli Olo alla rete in fibra di Telecom Italia spiega al Corriere delle Comunicazioni le motivazioni della sforbiciata ai prezzi. “Aumenteranno spazi di manovra degli Olo”. Non alla regolamentazione sms: “Con il sopravvento del traffico Ip non è più servizio monopolistico nelle comunicazioni testuali mobili”

Pubblicato il 01 Mar 2013

placeholder

“Non è la fine ma l’inizio di percorso che ‘battezza’ l’ultra-broadband come offerta commerciale realistica e non più di nicchia”: è la considerazione di Antonio Preto, commissario Agcom e relatore della delibera approvata ieri dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sui canoni di accesso degli Olo alla rete in fibra di Telecom Italia. Una delibera che comporta una riduzione di oltre il 30% rispetto ai prezzi 2012 proposti dall’incumbent. “Il 2012 – fa notare ancora Preto – è infatti il primo anno per il quale è stata pubblicata e approvata l’offerta di riferimento di Telecom Italia per questo tipo di servizio”.

Ci può dire cosa ciò significa in termini concorrenziali?

Facendo una veloce stima, con i prezzi retail di Telecom Italia attualmente in vigore e il costo complessivo che un operatore alternativo deve sostenere per offrire un servizio di unbundling in rame, lo spazio per la concorrenza dell’Olo è di 10 euro al mese. Con i valori del Vula Fttc naked approvati ieri, tale spazio aumenta fino a circa 15 euro al mese.

Senza P2P, l’unbundling tradizionale non è possibile.

Quando parliamo di Vula bisogna ricordare che la V indica la virtualità di un servizio disaggregato. In assenza di fibra P2P, non è in effetti possibile per l’operatore alternativo usufruire dell’unbundling tradizionale dalla centrale. È proprio per questo che l’Autorità desidera lavorare affinché aumenti la scelta per gli Olo dei profili di velocità di accesso Fttc e Ftth in funzione della tecnologia disponibile.

La normativa del rame ha privilegiato l’operatore infrastrutturato.

Prezzi wholesale calcolati con un orientamento al costo ben fatto potrebbero rendere indifferente l’operatore nello scegliere se utilizzare la rete di accesso di Telecom Italia andando in centrale oppure andando al cabinet. Invece, anche per l’Nga abbiamo voluto mantenere il principio che premia l’operatore alternativo che si infrastruttura maggiormente, ovvero chi va al cabinet.

Ci si sta andando con la tecnologia del vectoring. Che però stride con il sub-loop-unbundling.

Il vectoring permetterà di sfruttare ulteriormente le potenzialità del rame valorizzando ancor più la scelta dell’Fttc. Tuttavia, come lei osserva, oggi pone alcune limitazioni per il sub-loop-unbundling e quindi per chi, come Fastweb, sta scegliendo di andare al cabinet. Proprio per valutare l’impatto regolamentare del vectoring, l’Autorità ha avviato un procedimento ad hoc (delibera 42/12/CONS, n.d.r.) che è confluito nell’analisi di mercato dei servizi di accesso alla rete fissa (delibera 91/13/CONS, n.d.r.) che pensiamo di chiudere nei prossimi mesi. Quanto agli Olo, dovranno fornire ai propri clienti Fttc modem compatibili con il vectoring onde evitare di imporre un onere aggiuntivo agli utenti qualora questa tecnologia venisse adottata.

Avete deciso di non regolare ex ante il mercato della terminazione sms.

Siamo partiti da una constatazione sotto gli occhi di tutti: il traffico IP sta prendendo il sopravvento e l’sms non è più un servizio monopolistico nelle comunicazioni testuali mobili. Manca quindi la base di fatto per regolamentare tale mercato. Del resto, la nostra decisione è avallata anche dalla Commissione europea, che in una sua lettera del 7 febbraio scorso non ha formulato alcuna osservazione in materia. Si tratta di un provvedimento coerente con la Raccomandazione Ue del 2007 che non include tale mercato nella lista dei sette mercati da regolamentare. Siamo del resto in linea con quanto è stato fatto dalla maggior parte dei Paesi membri.

Gli Sms non meritano l’attenzione dell’Agcom?

Mi pare evidente come il fenomeno della sostituibilità degli sms con i servizi di instant messaging sia sempre più marcato. Basti pensare al successo di una applicazione come WhatsApp. Non è un caso se nelle loro ultime offerte gli operatori rendono l’sms un servizio quasi gratuito, sul quale non è possibile esercitare un potere di mercato. Le cifre vanno tutte in questa direzione. Il trend segna infatti una costante crescita del traffico mobile generato da web e applicazioni per smartphone: oggi soltanto il 25% del traffico è voce. E infatti, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Trimestrale dell’Agcom, nell’ultimo anno, gli sms in Italia sono cresciuti dell’8% mentre le Sim che effettuano traffico IP sono aumentate del 15% ed il traffico dati, misurato in terabyte, ha fatto un balzo del 32%.

In concreto, cosa succederà?

Avendo confermato l’assenza di regolamentazione gli operatori continueranno a fissare le loro tariffe di terminazione per gli sms in base ad accordi bilaterali che, a quanto risulta, sono generalmente ispirati al principio di reciprocità per effetto di un traffico sms simmetrico.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

A
accesso Nga

Articolo 1 di 2