LA CESSIONE

La7, Cairo chiude all’ingresso di nuovi soci

Il nuovo proprietario dell’emittente conferma la linea editoriale: esclusi licenziamenti, nuovo piano industriale entro giugno. E sul fronte Lcn considera “molto remota” la possibilità di perdere la posizione 7 sul telecomando

Pubblicato il 08 Mar 2013

P.A.

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No all’ingresso di nuovi soci ne La7. Lo ha detto oggi Urbano Cairo, parlando per la prima volta in veste di azionista di riferimento dell’emittente televisiva acquisita da TI Media. La linea editoriale di La 7 non si tocca, resterà “molto centrata” sull’informazione. Qualche intervento mirato sul palinsesto sarà fatto sulla fascia più debole, quella pomeridiana, puntando su “new entry” femminili e giovani. Il piano industriale potrebbe essere pronto “entro giugno”, in concomitanza con il closing dell’operazione che deve passare al vaglio dell’Agcom e del Mise. “Non sono previsti licenziamenti”.

Cairo ha liquidato l’ipotesi di una possibile apertura a nuovi soci, visto il lock up di 24 mesi sottoscritto al momento dell’acquisto, che gli preclude la cessione di azioni per due anni. “Non credo alle cordate”, ha detto Cairo, spegnendo le voci su possibili sinergie con Diego Della Valle, patron della Tod’s, sceso in campo con una manifestazione d’interesse a metà febbraio e disponibile a sostenere l’offerta del fondo Clessidra prima del negoziato in esclusiva di Cairo con TI Media.

Da TI Media, Cairo ha ricevuto La7 senza debiti e con una dote di 87 milioni. “L’obiettivo è fare in modo che questo contributo sia sufficiente per arrivare almeno al pareggio”, ha precisato Cairo senza tuttavia fornire indicazioni temporali sul pareggio di bilancio dell’emittente, che ha chiuso il 2012 con ricavi a 123,2 milioni di euro, in calo dell’11% a causa della crisi della raccolta pubblicitaria.

Cairo, infine, vede come “molto remota” la possibile perdita del tasto 7 del telecomando per La7, “che ha dato un contributo importante allo sviluppo del digitale”.

Per risanare i conti di La7, Urbano Cairo intende lavorare sulla riduzione dei costi ma senza toccare il personale, fiducioso dell’ampio potenziale di crescita delle due reti tv (La7 e La7D).

La7 deve avere una linea editoriale chiara, che è quella attuale e che condivido”, ha detto l’editore alessandrino, sottolineando che “la libertà di espressione è una caratteristica della rete e va presidiata e difesa” e rimarcando i successi in termini di ascolti raggiunti da La7 in prime time da inizio anno (5,4% di share con un picco del 6,5% nelle ultime due settimane).

Passando alla crisi del mercato pubblicitario, Cairo ha ricordato che “Quando è arrivata la crisi nel 2009, in Cairo, che era in utile, siamo riusciti a tagliare i costi senza toccare il personale. Ci sarà spazio anche in La7, senza toccare i dipendenti o altro”, ha detto Cairo ricordando che, in base agli accordi, 60 persone dell’organico di La7 passeranno a Telecom-Telecom Italia Media.

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