Via ai lavori di Ota-Italia: Open Access entra nel vivo

Siglato all’Agcom l’accordo di adesione da parte di Telecom Italia, BT, Fastweb, Opitel, Tiscali, Twt, Vodafone, Wind, Aiip e Assoprovider

Pubblicato il 14 Ott 2009

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E' ufficialmente operativo Ota-Italia l’organismo presieduto
da Guido Vannucchi e previsto dagli impegni Telecom su Open Access.
Oggi presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è
stato infatti siglato l’Accordo di adesione ad Ota-Italia,
sottoscritto da Telecom Italia, BT, Fastweb, Opitel, Tiscali, Twt,
Vodafone, Wind, AIIP e Assoprovider.
Ota-Italia può dunque iniziare a svolgere i compiti previsti dalla
delibera istitutiva, ossia prevenire l’instaurarsi di potenziali
controversie tecnico-operative tra gli operatori, facendo sì che
Telecom Italia e gli altri gestori individuino ed affinino le
modalità tecniche più adatte per fornire i servizi e i prodotti
di rete fissa già esistenti ovvero quelli nuovi approvati
dall’Agcom e adoperarsi, nella sua funzione di mediazione, ad
individuare con la massima sollecitudine una soluzione conciliativa
tra gli operatori alternativi (singolarmente o in gruppo) e Telecom
Italia nelle situazioni di potenziale controversia.

In particolare, obiettivo di Ota-Italia è di ridurre
significativamente i contenziosi legali tra l’ex monopolista e i
suoi concorrenti, sul modello dell’inglese Office of the Telecoms
Adjudicator-UK, che opera con successo da diversi anni.

“L’Agcom – ha sottolineato il Presidente dell’Autorità,
Corrado Calabrò – è super partes e neutrale, ma attenta alle
dinamiche del mercato. La recente assegnazione del Nobel per
l’economia a Elinor Olstrom e a Oliver Williamson ricorda a tutti
noi che l’efficiente scambio dei diritti e delle promesse
contrattuali sul mercato dipende dalla qualità del disegno
istituzionale e delle regole che lo governano. In quest’ottica,
con l’introduzione di OTA-Italia si inserisce nel quadro
regolamentare italiano un meccanismo di facilitazione e moderazione
volontario che può contribuire utilmente a deflazionare il
contenzioso fra gli operatori, a migliorare il mercato e l’azione
istituzionale dell’Autorità. La presenza alla cerimonia di firma
di tutti gli amministratori delegati e dei presidenti delle
associazioni di categoria delle aziende di settore assume un
significato importante: la volontà comune di far funzionare il
sistema degli impegni di Open Access (che con la recente notifica a
Bruxelles assume ora anche il carattere di remedies). Sistema che
pone l’Italia all’avanguardia della regolamentazione
europea”.

“Il buon funzionamento di OTA-Italia richiederà – afferma il
Presidente, Guido Vannucchi – la leale collaborazione degli
operatori, dato che questo organismo ha esclusivamente poteri
specifici di mediazione e convincimento; per emulare il successo di
OTA-Uk sarà importante anche ispirarsi alla mentalità
anglosassone, molto pragmatica e lontana da conflitti polemici
eccessivi. In tal modo, la funzione di OTA-Italia sarà utile,
contribuendo a creare un canale di comunicazione diretta tra le
componenti tecniche dei processi operativi, per prevenire a
soluzioni rapide e soddisfacenti tra le parti. La complessità del
sistema degli accordi tra gli operatori richiede uno strumento
snello per risolvere eventuali problemi. Metto volentieri a
disposizione la mia quarantennale esperienza per contribuire al
buon esito di questa importante innovazione regolamentare.”

Alla firma hanno partecipato, oltre al Presidente dell’Agcom,
Corrado Calabrò, gli amministratori delegati di Telecom Italia,
Franco Bernabè; di BT, Corrado Sciolla; di Fastweb, Stefano
Parisi; di Opitel, Marco Bragadin; di Tiscali, Mario Rosso; di
Vodafone, Paolo Bertoluzzo; di Wind, Luigi Gubitosi. Per Aiip ha
siglato l’accordo il Presidente Paolo Nuti; per Assoprovider,
Gilberto Di Maccio; per Twt, Vincenzo Gallotto. Costituiscono parte
integrante dell’Accordo – che resta aperto agli operatori
alternativi intenzionati ad aderirvi – le regole di funzionamento
dell’organismo, approvate dal Consiglio dell’Agcom il 14
settembre scorso.

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