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Confalonieri: “Internet non annulla ma rilancia la Tv”

Il presidente di Mediaset all’assemblea dei soci: “Contrariamente a quanto predetto la televisione trova nella rete un formidabile mezzo di amplificazione”. E sulle frequenze: “Dalla gara si incasserà poco o niente”

Pubblicato il 24 Apr 2013

m.s.

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“La televisione è in uno stato di straordinaria salute e vitalita”. Nulla di ciò che era stato detto circa la marginalizzazione della tv si è avverato: la rete non si è sostituita alla tv, emarginandola. E’ avvenuta una cosa diversa: la televisione trova nella rete un formidabile mezzo di diffusione multimediale e di amplificazione. In rete si discute, si litiga, ci si divide quasi sempre a partire da cose che accadono in tv. La stessa questione del copyright, una guerra economica mondiale sempre più aspra tra broadcaster e internet company, nasce dall’esigenza vitale della rete di fagocitare e rilanciare contenuti video”.

Lo ha dichiarato il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, durante l’assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio 2012. Anche l’asta frequenze è stata al centro dell’intervento del presidente secondo il quale si è verificato, con la nuova gara, un “evidente deprezzamento” del valore delle frequenze: “Dall’asta prenderanno poco o niente” ha detto. E questo perché aver bloccato il beauty-contest e “non aver fatto chiarezza un anno e mezzo fa per ragioni demagogiche, ha portato a una svalutazione di tutto”.

Sullo scontro tra broadcaster e Internet, “aualche anno fa”, ha proseguito il numero uno del gruppo di Cologno Monzese, “a proposito di internet fenomeno nascente ci si chiedeva e noi stessi ci chiedevamo ‘where the money is?’. La risposta è davanti a noi: nella pubblicita’ legata in buona parte ai contenuti video di qualità, e non certo a quelli prodotti dagli utenti. Ho detto contenuti, parola che ricorre da qualche anno, non casualmente, nei nostri ragionamenti. Il processo è ora arrivato allo stadio finale: il mezzo di distribuzione tende alla trasparenza e si impone il contenuto video. Per il pubblico non conta nulla la piattaforma di distribuzione da cui il contenuto proviene, perchè alla fine ciò che conta è vedere quello che vuoi, dove vuoi e quando vuoi”.

“Per inciso”, ha aggiunto Confalonieri, “gli stessi operatori telecom nel mondo sono scesi in campo per assicurarsi, in concorrenza con i gruppi televisivi, anche le frequenze tv. Le vogliono loro per distribuire wireless contenuti ancora una volta televisivi. La nostra azienda in questo contesto digitale opera esattamente da dieci anni, ed è qualcosa che ci rende molto forti rispetto ai nostri concorrenti. Al contrario di altri settori editoriali, pensiamo ai fragili giganti della carta stampata, Mediaset non deve riconvertire al digitale la propria offerta. Il nostro core business, i contenuti video declinabili su tutte le piattaforma di distribuzione, sono la risorsa più pregiata su cui tutti, dagli editori tradizionali fino ai colossi tecnologici, stanno cercando di concentrarsi”.

“La concorrenza è aumentata”, ha proseguito Confalonieri, “in modo esponenziale e sono entrati nel mercato italiano operatori stranieri sia nel satellite, sia nel digitale terrestre. Davanti a tanti competitor e a un’offertà di contenuti sempre più ampia, Mediaset si è mossa in anticipo per essere all’altezza delle nuove esigenze del pubblico. La nostra programmazione è cresciuta in quantita’ e qualita'”.

Lo stesso Confalonieri ha annunciato che entro fine anno Mediaset lancerà la nuova offerta di contenuti on-demand on line: “Lanceremo un’iniziativa senza eguali in Italia: una vasta offerta di contenuti visibili online su pc, tablet e apparecchi tv di nuova generazione”.

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