Fossati: “Telecom più competitiva con scorporo rete”

In un’intervista al Corriere della Sera il patron di Findim affronta i nodi da sciogliere in vista della scadenza del patto di sindacato di Telco. Telefonica? “Dentro o fuori”.

Pubblicato il 16 Ott 2009

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E' arrivato il momento di affrontare la questione dello
scorporo della rete di Telecom Italia. Il patron di Findim
(azionista al 5% della compagnia telefonica), Marco Fossati, in
un'intervista al Corriere della Sera, parla dei nodi da
sciogliere in vista della scadenza del patto di sindacato di
Telco.

"Bisogna parlarne soprattutto in chiave di rete di nuova
generazione: senza l'infrastruttura di Telecom non si può fare
una rete a larga banda, sarebbe antieconomico. Bisogna partire da
quella esistente e decidere come fare la nuova e chi dovrà
farla". "Scorporare la rete, attribuendogli una quota di
debito e di cash flow, valorizzerebbe l'asset e renderebbe
Telecom più competitiva. Si può pensare ad una Newco con Telecom
in maggioranza, in cui fare entrare enti locali, municipalizzate,
Poste, Cdp, società straniere, con aumenti di capitale riservati
che garantiscano gli investimenti" "L'assetto
normativo sarà fondamentale per garantire i ritorni".

"Un piano industriale non può essere solo tagli", ha
detto inoltre Fossati sottolineando che è necessario "un
progetto per Telecom", italiano o straniero che sia. "Non
vanno confuse italianità e interesse nazionale, che per quanto
riguarda la rete di Telecom va certamente salvaguardato senza
pregiusicarne però la competitività".

Secondo Fossati è inoltre sbagliato attribuire l'unico valore
di Telecom alla rete. "Non è vero che Telecom è la rete.
Telecom è una realtà industriale complessa. E deve fare le sue
scelte a prescindere da Telefonica, che può uscire se non è
d'accordo".

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