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Unlocking di tablet e smartphone, negli Usa proposta bipartisan

L’Unlocking technology act of 2013 propone una modifica al Digital millennium copyright act per rendere legale, nel rispetto del diritto d’autore, lo sblocco dei device mobili così da permettere all’utente di cambiare operatore e “liberare” contenuti

Pubblicato il 13 Mag 2013

Patrizia Licata

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Negli Stati Uniti forse si potrà cambiare carrier e sbloccare contenuti anche dopo aver comprato uno smartphone o tablet legato a un preciso provider. Si tratta di una proposta di legge bipartisan presentata al Congresso molto gradita alle associazioni dei comsumatori che, se approvata, darà agli utenti la possibilità di effettuare il cosiddetto “unlocking” sui terminali mobili.

La proposta, che va sotto il nome di “Unlocking technology act of 2013”, è sponsorizzata dai parlamentari Zoe Lofgren (Democratica di San Jose), Thomas Massie (Repubbicano del Kentucky), Anna G. Eshoo (Democratica di Menlo Park) e Jared Polis (Democratico di Colo).

“La bozza di legge riflette il modo in cui usiamo questo tipo di tecnologia nella vita di tutti i giorni”, dichiara la Lofgren. “Gli americani non dovrebbero essere soggetti a multe o ritenuti penalmente responsabili per aver sbloccato device e contenuti media legalmente acquistati. Se i consumatori non violano diritti d’autore o altre leggi, non c’è motivo per negare i benefici dell’unlocking e permettere alle persone di continuare a usare il loro device anche con un diverso operatore”.

La proposta introduce un emenendamento al Digital millennium copyright act (Dmca) chiarendo che l’unlocking di telefoni e tablet non viola le regole che proibiscono di modificare le opere protette da copyright.

Attualmente, la Section 1201 del Dmca impedice agli utenti di aggirare qualunque tecnologia il cui intento è impedire loro di effettuare operazioni come il “jailbreaking” dei telefoni per far girare applicazioni di altri oppure sbloccarlo per connettersi con un operatore diverso.

L’Ufficio americano preposto al diritto d’autore (Copyright Office) può modificare la normativa in questo settore ogni tre anni e infatti nel 2010 aveva cambiato le regole e permesso l’unlocking dei cellulari, ma il divieto è stato reintrodotto all’inizio di quest’anno.

Secondo i parlamentari promotori della proposta di legge, l’Unlocking technology act creerebbe una deroga permanente al Dmca rendendo legale per i consumatori sbloccare i telefoni, così da non dover chiedere autorizzazione al carrier attuale per passare ad altro provider.

“Non rappresenta violazione di copyright copiare o adattare software o firmware su un terminale per comunicazioni mobili (come un cellulare o un tablet) con l’unico fine di abilitare il terminale a connettersi con una rete wireless”, si legge nella proposta di legge. “L’atto di copia o adattamento deve essere iniziato dal o con il consenso del proprietario del device; non è richiesto che il proprietario del device abbia il consenso dell’operatore di rete da cui intende staccarsi; deve invece avere il consenso dell’operatore della rete alla quale desidera connettersi”.

“Questa legge bipartisan non solo chiarisce che i consumatori possono, ovviamente, sbloccare i loro telefoni senza temere ripercussioni legali, ma affronta anche un annoso problema connesso col Digital millennium copyright act (Dmca), che troppo a lungo ha rappresentato una barriera per consumatori, educatori, ricercatori ed altri, senza tra l’altro riuscire a proteggere gli artisti”, commenta Sherwin Siy, vice president of legal affairs di Public Knowledge, associazione dei consumatori. “Gli utilizzi legali delle opere protette da copyright non dovrebbero essere resi illegali da un tecnicismo; rimediare a questo difetto della legislazione impedisce ai produttori di legare il consumatore a un particolare prodotto e piano tariffario e dà alle persone la libertà di usare i loro device e contenuti media seguendo il buon senso”.

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