L'OPERAZIONE

Fassina: “Scorporo rete, stiamo valutando il progetto”

Il viceministro all’Economia interviene nel dibattito sullo spin off: “Operazione che rilancerebbe investimenti qualificati e occupazione”. E sul ruolo di Cdp puntualizza: “Se dovesse decidere di intervenire il risparmio postale non verrebbe compromesso”

Pubblicato il 30 Mag 2013

F.Me.

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“Il governo sta valutando con attenzione il progetto di scorporo della rete Telecom” .Lo ha detto il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, intervenendo a Porta a Porta nelle puntata di Porta a Porta di ieri sera. Secondo Fassina lo spin off “è una di quelle operazioni che va fatta per rilanciare investimenti qualificati e aumentare l’occupazione, sia nel breve sia nel medio-lungo periodo, senza mobilitare risorse pubbliche”.

“Ci sono investitori privati – ha spiegato il viceministro – disposti ad investire nella banda larga e ultralarga nel caso in cui l’infrastruttura sia gestita da un soggetto altro rispetto a Telecom Italia, soggetto che garantirebbe parità di accesso alla rete a tutti gli operatori”.

Fassina interviene anche sul ruolo di Cdp: “Se Cdp dovesse essere coinvolta questo non comprometterebbe il risparmio postale. Per partecipare ad operazioni di questo tipo, infatti, la Cassa emette obbligazioni di cui si fa garante”.

Intanto Mef annuncia la disponibilità di Cassa Depositi Prestiti, tramite Fsi, a valutare un investimento in una società della rete di Telecom Italia finalizzato al finanziamento di interventi di ammodernamento necessari all’infrastruttura digitale. Lo ha detto il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis, rispondendo a un’interrogazione di M5S per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Secondo quanto riferito da De Camillis, in questo quadro, eventuali sinergie con Metroweb permetterebbero di ottimizzare gli investimenti del settore, minimizzare le sovrapposizioni possibili nella costruzione di più reti nella stessa città, promuovere una tempistica accelerata e ridurre i costi della costruzione dell’infrastruttura. Al fine di permettere a Cdp di valutare concretamente un possibile investimento in questa società di nuova costituzione facente capo a Telecom Italia, sempre secondo quanto riferito da De Camillis, sarebbe propedeutica una societarizzazione degli asset infrastrutturali da parte della stessa Telecom Italia.

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