OROLOGI-PC

Apple brevetta batteria “curva”, l’iWatch è più vicino

Il componente favorisce l’uso efficiente dello spazio in dispositivi di dimensioni molto ridotte: per gli analisti è un ulteriore passo verso il lancio dell’orologio smart

Pubblicato il 05 Giu 2013

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Una batteria “curva” per dispositivi elettronici portatili: è il brevetto appena riconosciuto a Apple che, secondo gli analisti, aggiunge un nuovo tassello nel mosaico che porterebbe al lancio di un iWatch.

Il nuovo brevetto, depositato già a gennaio di quest’anno, fa riferimento a una batteria “curva per facilitare l’uso efficiente dello spazio”. Componente che potrebbe essere concepito dunque per un tipo di dispositivo diverso da iPad e iPhone, di dimensioni ancora minori.

Anche E-Ink, azienda creatrice della tecnologia più diffusa per i lettori di eBook come il Kindle di Amazon, punta sul mercato della tecnologia indossabile: ha presentato alcuni schermi in formato “orologio da polso” da 1,73 pollici, dotati di inchiostro elettronico. Sono schermi flessibili basati su una tecnologia fatta di sottili pellicole di transistor firmata Sony che debutterà negli smart-watch di Sonostar annunciati al Computex in corso a Taipei, Taiwan.

Gli orologi da polso “intelligenti” sono attualmente in fabbricazione da parte di Apple, Samsung e, secondo le più recenti indiscrezioni, anche di Microsoft. Secondo uno studio di Abi Research saranno 1,2 milioni gli smart watch venduti nel mondo entro il 2013. Per Joshua Flood, analista senior di Abi Research, il “forte potenziale del mercato può essere attribuito a diverse ragioni fra cui l’alta penetrazione degli smartphone in tutti i mercati del mondo, l’ampia disponibilità ed il prezzo basso dei sensori Mems, l’ottimizzazione dei consumi della connettività come su Bluetooth 4.0 ed un espansione significativa dell’ecosistema delle app”.

Sempre stando a Flood, gli avveniristici orologi-pc possono essere divisi in quattro grandi categorie: quelli che ricevono notifiche (MetaWatch e Cookoo), quelli che eseguono comandi vocali, gli smart watch ibridi e quelli completamente indipendenti. Questi ultimi, cosiddetti ‘standalone’, vantano un proprio OS con potenzialità da autentico smartphone, con il grande vantaggio di un peso ridotto e la possibilità d’indossarli al polso.

Un “buon esempio” per Abi Research è l’italiano “I’m Watch”, attualmente in commercio: si collega agli smartphone tramite Bluetooth, consente di ricevere ed effettuare chiamate, guardare la mail o le notifiche Facebook e ricevere informazioni.

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