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Farina: “Digital gap, per il satellite lunga stagione di crescita”

L’Ad di Eutelsat Italia: “Sarà importante che i bandi Mise prevedano anche la tecnologia” satellitare

Pubblicato il 06 Giu 2013

Alessandro Longo

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“Il satellite ha una lunga stagione di crescita davanti. Anche in Italia, dove le potenzialità sono enormi, nonostante i bandi di gara che chiuderanno il digital divide”. Renato Farina, Ad di Eutelsat Italia e in precedenza direttore generale di Skylogic, descrive un mercato che si appresta a consolidare le proprie posizioni. Eutelsat lo farà in Italia offrendo la propria piattaforma Tooway con una forza di 12 distributori, di cui tre rivolti ai consumatori e nove a professionisti e aziende.
Il digital gap finirà nel 2014, dicono dal Mise. Come vi state preparando a questa nuova fase della banda larga italiana?
I nostri rivenditori parteciperanno ai nuovi bandi. Ora lavoriamo perché questi prevedano anche la tecnologia satellitare. Altri bandi in passato non l’hanno considerata. Eppure il satellite è una delle soluzioni per risolvere il digital divide.
Ma nel momento in cui i bandi estenderanno le coperture di tecnologie non satellitari, quale ruolo continuerete a conservare, nel mercato banda larga?
Il satellite avrà sempre un ruolo. Anche l’Lte ha difficoltà a raggiungere tutto il territorio con connessioni di qualità. Avremo sempre il ruolo di dare a tutti i cittadini e aziende un accesso di buon livello. Consideriamo che in molte zone, anche in quelle in teoria coperte da tecnologie terrestri, le prestazioni non sono in realtà sufficienti.
Per esempio, dove?
Ci sono molte zone suburbane, anche vicino a Roma e Milano, che non hanno una connettività adeguata alle esigenze delle aziende. Vedete che, a dispetto degli stereotipi sul satellite, i nostri clienti sono per la maggior parte nelle periferie, non in zone rurali. Chi lavora in città e torna a casa in periferia vuole ritrovare la stessa qualità di accesso e in certi casi può ottenerla solo con il satellite.
Quanti utenti avete in Italia?
Non diamo questo numero, ma possiamo dire che sono più di 10mila. Soprattutto, sono importanti i giudizi che riceviamo: i clienti ci dicono continuamente che il nostro è un servizio di qualità. Le nuove velocità che offriamo sono 20 Megabit in download e 10 Megabit in upload.
Qual è il vostro potenziale in Italia?
Abbiamo stimato che il nostro satellite può servire 300mila utenze in Italia. Stiamo lavorando ad altri satelliti per ampliare questa capacità.
In che modo?
Già nel prossimo anno avremo satelliti con capacità di banda Ka, per risolvere future congestioni dell’attuale satellite Ka Sat. Ma porteranno anche servizi in banda Ku, televisivi. Sono soluzioni integrate a supporto del Ka Sat, che è dedicato ai servizi internet in Europa.
Quando lancerete Ka Sat 2?
I tempi dipendono dal successo del Ka-Sat. Non ne aspetteremo però la saturazione per lanciare il Ka Sat 2. I Paesi dove abbiamo più utenti sono Francia, Regno Unito, Spagna, Germania, Italia, Irlanda. Detti non in ordine d’importanza.
Alcuni sostengono che l’offerta satellitare non è paragonabile a quella della banda larga terrestre.
Vedete un po’ voi: ora chiediamo 29 euro al mese, iva inclusa, per 20/6 Megabit con 15 GB inclusi. È lo stesso approccio del mobile – a volume – ma con più garanzia di banda. Abbiamo risolto anche il problema del costo iniziale per terminale e parabola: ora lo noleggiamo a 5 euro al mese.
Viste le caratteristiche del mercato italiano, stagnante con l’Adsl e in forte crescita nel mobile, cosa prevedete?
Secondo molti studi l’Adsl a 20 Mb non copre nemmeno il 50% del territorio. C’è un grosso margine di crescita per l’offerta satellitare a quella velocità. Lo vedrete nei prossimi mesi.

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