L'INCHIESTA

Bertoluzzo: “Gap broadband, un lusso che non possiamo più permetterci”

Il settore dell’Ict è un volano di crescita del Pil e di modernizzazione del Paese. Quali misure prioritarie il governo Letta deve adottare per sfruttarne le potenzialità e far ripartire economia e occupazione anche in un quadro di spending review? La parola al numero uno di Vodafone Italia

Pubblicato il 17 Giu 2013

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Rimuovere le rendite di posizione e garantire la piena concorrenza per favorire la più ampia diffusione dei servizi di telecomunicazioni avanzati da parte dei cittadini. È questa la strada per rilanciare le potenzialità dell’Ict e la ripresa della crescita e dell’occupazione.

Il ritardo accumulato nella diffusione della banda larga rispetto all’Europa è un lusso che non ci possiamo più permettere. Dobbiamo rimuovere gli ostacoli che hanno frenato lo sviluppo di una competizione sostenibile nel mercato della rete fissa, ritardando la realizzazione di una moderna rete in fibra ottica, a danno non solo dei concorrenti ma anche di famiglie e imprese che non hanno potuto beneficiare degli effetti su prezzi e qualità dei servizi. La recente decisione dell’Antitrust offre una concreta occasione di riflessione per porre le condizioni di discontinuità verso il passato ed evitare di trasferire distorsioni anche nel mercato dei servizi in fibra.Per questo è prioritario che su decisioni delicate e rilevanti per il settore come quella sul futuro assetto della rete di accesso, il Governo incoraggi scelte orientate alla modernizzazione delle infrastrutture del Paese, e le Autorità assicurino, in un quadro di regole senza sconti, parità di condizioni per tutti gli operatori.

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