OPTICAL DAYS 2013

Ericsson, gli Erzelli al centro della strategia “optical”

Il futuro della fotonica sotto i riflettori degli Optical Days 2013 nella sede del tecnopolo genovese. Il Cto Ulf Ewaldsson: “Puntiamo alla leadership mondiale”. Alessandro Pane: “La silicon fotonics sarà ovunque: l’intero network ne verrà contaminato”. Presentati gli Smart Packet Optical, la nuova generazione di sistemi Tlc

Pubblicato il 21 Giu 2013

g.c.

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“Vogliamo essere leader mondiali nella trasmissione ottica così come oggi lo siamo nel mobile”: lo ha detto il Cto di Ericsson Ulf Ewaldsson in un intervento video in occasione degli Optical Days 2013, apertisi ieri nella sede della Ricerca di Ericsson al tecnopolo degli Erzelli a Genova. Ewaldsson ha voluto rimarcare l’importanza del centro ligure nella strategia globale di Ericsson, sottolineandone “la capacità e la competenza che ha già consentito di raggiungere ottimi risultati”.

“La nostra visione è che la silicon fotonics sarà ovunque; l’intero network ne verrà contaminato: il fenomeno è iniziato con il core, poi il metro, quindi l’accesso ma alla fine sarà l’intero sistema ad essere investito dal fenomeno in una dimensione end to end”, spiega Alessandro Pane (nella foto), che da Genova guida la ricerca Ericsson nel settore dell’ottica quale capo dell’Unit Product devepopment optical & metro del gruppo svedese.

La strategia preferenziale verso le tecnologie ottiche è stata sottolineata anche da Tomislav Migotti, capo della Product line & broadband access: “Siamo convinti che dobbiamo investire sempre più nell’ottica e nella silicon fotonics che in futuro sarà il modo più efficiente per il trasporto di una mole di dati destinata ad essere sempre più imponente”.

Con la due giorni degli Optical Days, Ericsson ha inteso parlare di innovazione coinvolgendo i maggiori esperti italiani e internazionali del gruppo operanti in Ricerca e sviluppo e facendoli interagire con rappresentanti di aziende e di operatori di telecomunicazioni provenienti da tutto il mondo.

È stata questa anche l’occasione per presentare le ultime novità prodotte dalla ricerca italiana di Ericsson, tutte orientate verso lo sviluppo di una “networked Society” che il gruppo svedese ritiene sia il punto di riferimento delle proprie strategie di ricerca e commerciali nell’ottica.

Più che di prodotti, si parla ormai di “soluzioni” in un’integrazione fra segnale ottico e protocollo Ip sempre più marcata, in base alla scommessa che saranno le soluzioni fotoniche a supportare l’intelligenza delle reti consentendo una gestione dei pacchetti IP molto più mirata, flessibile, efficiente e meno costosa come investimento ma anche come consumo energetico.

Tema quest’ultimo, relativamente importante nelle tradizionali reti di tlc che consumavano poca energia; ma assolutamente fondamentale oggi (sia in termini di costi che di effetto serra), se è vero che i network di telecomunicazione rappresentano, stando a stime diffuse da Ericsson, più del 10% del consumo energetico globale e che ancor più consumeranno in futuro, in parallelo con la crescita esponenziale del traffico dati.

Tra le soluzioni più innovative presentate a Genova, spiccano gli Smart Packet Optical, la nuova generazione di sistemi di telecomunicazione progettati per consentire l’evoluzione di una rete di trasporto capace di rispondere alla domanda di rinnovamento dell’infrastruttura di trasmissione, dei servizi (video, internet, social network), oltre all’aumento di richiesta di banda e all’opportunità di convergenza delle reti metro fisse e mobili.

“Con estrema flessibilità – spiega Pane – Smart Packet Optical permette di configurare su un’unica piattaforma sistemi di trasporto fotonici, ottici avanzati, SDH e a pacchetto, adattandosi alle diverse esigenze di crescita del traffico e al diverso posizionamento in rete sia metro che regionale”.
Altre soluzioni in vetrina nella due giorni genovese riguardano l’high speed optical con la dimostrazione di trasmissioni alla velocità di un terabit, con interfacce a 400Gbps che saranno presto in commercio, soluzioni per la connessione in fibra delle base station mobili molto più efficienti e flessibili di quelle attuali, tecniche di diagnostica dei network utilizzando scanner tomografici simili a quelli utilizzati in medicina per il corpo umano (“le reti sono vive”, chiosa Pane), integrazioni di silicio e laser nell’avveniristica silicon photonics,

Ericsson ha trasferito nel 2009 tutte le sue attività localizzate a Genova presso il Parco Scientifico e Tecnologico degli Erzelli, nato con l’obiettivo di riunire università, aziende e centri di Ricerca & Sviluppo, creando una sinergia di competenze chiave per lo sviluppo futuro del nostro Paese.

Nel centro di ricerca degli Erzelli lavorano più di 500 ricercatori Ericsson sui circa 1000 presenti in Italia. In particolare lavorano sullo sviluppo di tecnologie che consentiranno di trasmettere dati a una velocità di oltre 1.000 gigabit al secondo su fibra e di tecnologie ottiche che permetteranno di aumentare la velocità di trasmissione dati di 50.000 volte rispetto alle attuali.

In termini pratici, consentiranno di trasmettere in un secondo una quantità di dati pari a 20 film in alta definizione, 1.500 film in qualità standard, 20 milioni di videochiamate o centinaia di milioni di telefonate standard.

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