CONCORRENZA

Apple “inganna” i retailer? Indaga l’Antitrust francese

La Mela avrebbe rallentato la distribuzione dei propri prodotti in punti vendita terzi e vietato sconti per favorire gli Apple Store. L’Autorità passa al setaccio documenti e fatture

Pubblicato il 01 Lug 2013

F.Me.

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Apple nel mirino dell’Antitrust francese: la società di Cupertino avrebbe abusato della propria posizione per offrire accordi più vantaggiosi ai clienti nei propri store rispetto ai negozi dei concorrenti. Stando a quanto riporta Les Echos, gli Apple Store francesi avrebbero subito controlli e perquisizioni da parte Autorité de la Concurrence, che hanno portato alla confisca di alcuni documenti. Il tutto nascerebbe da una discriminazione commerciale: le politiche della società di Cupertino poco vantaggiosa la vendita di prodotti a marchio Apple fra i rivenditori indipendenti.

Lo scorso anno il distributore indipendente eBizcuss è finito in bancarotta, con la dismissione forzata di ben 15 negozi. Dopo la chiusura il gruppo aveva depositato una denuncia contro la compagnia californiana per abuso di posizione dominante, ‘abuso di dipendenza economica e concorrenza sleale e si era appellata all’Antitrust. Tra le pratiche contestate, quelle sugli stock: Apple rifornirebbe prima i suoi negozi, mandando materiale ai reseller solo in un secondo momento. eBizcuss, ad esempio, denuncia di atteso “tempi biblic”i per ricevere i propri ordini di iPhone e iMac, con l’effetto di perdere clienti, che si sarebbero quindi rivolti agli Apple Store.

Secondo il rivenditore francese anche le politiche sugli sconti sarebbero “draconiane e restrittive”: Apple non consentirebbe promozioni e offerte ma solo minime riduzioni di prezzo – dalle 100 alle 130 euro – e solo durante specifici periodi dell’anno e in concomitanza con l’uscita di nuove versioni dei suoi prodotti.

L’Antitrust non ha al momento emesso nessun giudizio nei confronti di Apple e non ha commentato l’esito delle perquisizioni di questi giorni. Si dovrà attendere la fine delle fase d’indagine per scoprire se la Mela sia davvero responsabile di quanto accusato dalla concorrenza e le eventuali conseguenze.

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