MERCATO

Internet, metà degli europei disposti a pagare per la velocità

E-Communications Household Survey: il 45% degli utenti pronti a un upgrade dell’abbonamento o a cambiare provider per una connessione più veloce. Ma il prezzo rimane al centro delle scelte delle tariffe voce da smartphone. Neelie Kroes: “Inaccettabile che la popolazione debba limitare le chiamate per i costi alti”

Pubblicato il 08 Lug 2013

Patrizia Licata

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Internet è ancora troppo lento. La velocità della connessione alla rete è il primo problema con cui ancora oggi combattono gli utenti, come rivela l’ultimo E-Communications Household Survey realizzato dalla Commissione europea in tutta l’Ue. Il 45% degli utenti residenziali europei si dice perciò disposto a un upgrade dell’abbonamento Internet o a cambiare fornitore del servizio per avere una connessione più veloce. Nella scelta di un abbonamento il prezzo non è più l’unica discriminante: le famiglie dell’Ue vogliono la banda larga.

In Ue il 44% delle famiglie ha almeno un abbonamento a Internet mobile e il 45% acquista pacchetti di servizi (banda larga più telefono e tv) dallo stesso provider. Il 45% delle famiglie ha preso in considerazione il passaggio da un provider all’altro per migliorare i servizi che ottiene, ma il 29% trova difficile comparare le offerte.

Secondo il sondaggio, circa il 40% degli utenti residenziali dell’Ue ha difficoltà ad accedere a contenuti e applicazioni online a causa di insufficiente velocità o capacità di download. “Ai consumatori interessa sempre di più avere Internet veloce, per esempio per poter guardare i video”, commenta il vice presidente della Commissione europea Neelie Kroes. “Per chi lavora da casa, poi, la velocità vuol dire competitività. Oggi i consumatori si concentrano in misura uguale su prezzo e velocità, quando scelgono un servizio”.

Il costo resta invece la prima preoccupazione per gli utenti europei quando devono telefonare da cellulare, sia effettuando chiamate nazionali che internazionali: il 54% delle famiglie intervistate rivela di limitare le telefonate per evitare bollette salate. “Questa è l’era degli smartphone, in cui i servizi mobili di alta qualità sono parte essenziale della vita di tutti i giorni: non è accettabile che metà della popolazione si senta spinta a limitare le chiamate perché costano troppo”, commenta ancora la Kroes. E non è accettabile che la mancanza di un singolo mercato perpetui queste limitazioni”. Non stupisce che il 34% degli adulti usi servizi di chiamata Voip (in crescita rispetto al 27% nel 2012).

Invece il sondaggio di quest’anno ha visto scendere dell’11% (dal 60% al 49%) le famiglie preoccupate dal costo delle chiamate verso reti di provider diversi, un chiaro segno che gli sforzi della Commissione per ridurre le tariffe della terminazione mobile hanno avuto un effetto positivo per i consumatori.

A livello di qualità del servizio mobile, il 20% delle famiglie dice di trovare a volte difficoltoso l’accesso a contenuti online o di aver sperimentato un blocco delle applicazioni (in crescita del 4% rispetto a fine 2011), soprattutto quando tenta di guardare video e eventi in diretta, ascoltare musica o giocare ai giochi online. In generale, il blocco dei video è il problema connesso con la neutralità della rete e la gestione del copyright che più infastidisce gli utenti.

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