L'INTERVISTA

Bonaccorsi (Pd): “Lo scorporo andrà avanti, ma Telecom chiarisca il perimetro”

Parla al nostro giornale Lorenza Bonaccorsi, componente IX Commissione Trasporti e Tlc della Camera dei deputati: “L’azienda si renderà conto che non può tornare indietro. Ma in occasione dell’audizione ho chiesto maggiore chiarezza”

Pubblicato il 16 Lug 2013

Alessandro Longo

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“Quanto fatto da Franco Bernabè in audizione alla Camera è un atto doveroso di chiarimento, ma adesso prosegua in questo senso. Gli ho già posto la questione di indicare meglio il perimetro dello scorporo. Vogliamo che sia occasione di una riforma pensata nell’interesse del Paese. E non a beneficio solo di pochi”.

Lorenza Bonaccorsi (Pd) è componente IX CommissioneTrasporti e telecomunicazioni della Camera dei deputati, dove il presidente di Telecom è andato oggi in audizione.

Lei ha ascoltato e interloquito con Bernabè in audizione. Che idea si è fatta di questa vicenda?

Nel corso dell’audizione buona parte degli interventi dei colleghi si è concentrata sulle tariffe Agcom e sulla cosidetta frenata su scorproo. Bernabè ha detto che non è una frenata ma una richiesta di certezza sulle regole. E’ stato un chiarimento doversoso ma ho posto io stessa a Bernabè una questione: definisca meglio quale sia il perimetro dello scorpro. Nella relazione consegnata alla Commissione, Telecom entra più nel dettaglio. Dice che nella newco entreranno le infrastrutture considerate “bottle neck” per il mercato, cioè quelle la cui crezione non è remunerabile nel breve e medio periodo. Però ci dobbiamo concentrare ancora e meglio su questo aspetto. Va definito se possono entrarvi anche i Dslam e le stesse centrali. E’ importante la massima attenzione sulla rivoluzione che sta toccando Telecom. L’Italia è in forte ritardo sulla banda larga in Europa. Non possiamo perdere questa grande occasione per metterci in pari.

Che cosa la preoccupa?

In generale, sappiamo che in Italia tutte le grandi riforme sono sempre nate un po’ zoppe. Vedi il digitale terrestre. Alla fine si rivelano orientate a soddisfare interessi individuali e non fatte per il Paese e per le nuove generazioni. Ora facciamo di tutto perché non avvenga lo stesso con lo scorporo.

E che pensa della decisione di Agcom?

E’ una decisione in ottemperanza alla normativa europea. Doveva fare quanto ha fatto, non vedo nessuno scandalo. Per altro, per i prezzi unbundling, Agcom si è mossa all’interno della forchetta indicata prima. Non è un fulmine a ciel sereno. Infine, in questa fase storica tutto ciò che avvantaggia i cittadini deve essere prioritario.

Quali conseguenze prevede?

Telecom non tornerà indietro sullo scorporo. Non può farlo, mi sembrerebbe uno sbaglio colossale. Credo quindi che non lo farà. Il motivo è proprio quello che ci ha detto Bernabè in audizione: con lo scorporo il mercato può diventare più competitivo ed efficiente.

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