EUROPA

Roaming zero dal 2014 per chi riceve chiamate

La bozza di regolamento sul Mercato unico delle Tlc a firma del commissario Kroes fissa a luglio del prossimo anno un primo importante traguardo in vista dell’obiettivo 2015. La chiave sono le “alleanze” fra operatori

Pubblicato il 18 Lug 2013

L.M.

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La Ue punta ad azzerare il costo del roaming per chi riceve chiamate già dal primo luglio 2014: è un primo traguardo in vista dell’obiettivo per il 2015, annunciato una decina di giorni fa attraverso una risoluzione della commissione Industria del parlamento europeo, che si propone di annullare tout court ogni sovrapprezzo per usare il proprio cellulare all’estero.

Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, questo è uno dei principali obiettivi a cui punta il commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, nella bozza di regolamento sul mercato unico per le tlc destinata ad approdare a settembre sul tavolo della Commissione dell’Unione europea.

Per annullare il costo del roaming, che Kroes ritiene incompatibile con l’idea stessa di mercato unico senza frontiere, nella bozza di regolamento si punta molto anche su quelle che vengono definite “alleanze per il roaming”, cioè accordi tra operatori di telefonia mobile – attualmente in Europa se ne contano circa 220 – che arrivino a coprire almeno 21 Paesi Ue e l’85% del territorio comunitario. Obiettivo: realizzare sinergie che consentano di abbattere i costi del servizio. I costi, appunto, dovrebbero essere azzerati a partire dal primo luglio 2014 per chi riceve una chiamata quando si trova in un Paese Ue diverso da quello in cui ha fatto l’abbonamento al servizio (contro una tariffa massima di 5 centesimi al minuto prevista in precedenza). In questo contesto, inoltre, vengono proposte, sempre a partire dal primo luglio 2014, ulteriori limature non ancora quantificate per le tariffe tra operatori per i costi del roaming sugli sms e la trasmissione dati.

Una dimensione che deve portare a considerare come “domestico” tutto il traffico tra i singoli utenti per arrivare quindi alla nascita di un vero mercato unico per le tlc.

Il testo prevede poi la creazione di un “passaporto Ue” rilasciato dalle autorità del Paese in cui è basato il singolo operatore che consenta a quest’ultimo di avviare attività in altri Paesi dell’Unione senza dover chiedere ulteriori autorizzazioni.

Sempre nell’ottica di eliminare barriere normative allo sviluppo dei servizi di telecomunicazioni, soprattutto quelli più innovativi come la banda larga ultraveloce, Bruxelles propone di puntare all’armonizzazione dei sistemi di utilizzazione e assegnazione delle frequenze. E chiede che vengano semplificate le procedure che ancora impediscono un’adeguata diffusione dei punti di accesso locali alle reti wireless.

Il testo del regolamento, che nelle prossime settimane potrà subire limature e modifiche, rafforza anche i poteri di controllo della Commissione e le misure destinate a tutelare i consumatori nei rapporti con i fornitori di servizi.

Il documento, nelle intenzioni della Kroes, sarà sul tavolo del vertice Ue del prossimo ottobre per ottenere l’endorsement dei capi di Stato e di governo. E deve costituire le fondamenta normative del mercato unico digitale europeo. Un mercato che, secondo quanto si legge nell’introduzione al nuovo regolamento, continua ad essere troppo “frammentato”’ a causa di norme che, dalle autorizzazioni ad operare alle modalità di assegnazione e ripartizione delle frequenze, sono ancora a carattere prettamente nazionale.

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