Romei (Polycom): “L’asse Cisco-Tandberg non ci spaventa”

Il country manager spiega come l’acquisizione sia un’opportunità per accrescere i propri ricavi nel mercato della videoconferenza andando ad accaparrarsi i clienti di Tandberg

Pubblicato il 02 Nov 2009

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Cisco ha messo sul piatto due miliardi di euro per comprare
Tandberg. E anche se l’offerta non ha convinto tutti gli
azionisti la sensazione generale è che i giochi siano fatti.
Così la pensa il principale concorrente, Polycom. Che però invece
di preoccuparsi si sfrega le mani. L’azienda considera
l’acquisizione un’opportunità per accrescere i propri ricavi
nel mercato della videoconferenza andando ad accaparrarsi proprio i
clienti di Tandberg. Un’opportunità ancor più importante alla
luce di risultati trimestrali (appena presentati) tra luci e ombre:
la crescita dei ricavi è sì in linea con il mercato (+5% a 243
milioni di dollari), ma calano i profitti (a 14 milioni dai 18 del
corrispondente trimestre 2008), per effetto dell’aumento della
concorrenza. E non a caso la borsa ha penalizzato il titolo subito
dopo l’annuncio dei risultati. A soffrire è soprattutto il
comparto video che per Polycom vale il 68% dei ricavi.
Ma l’azienda guarda avanti con ottimismo.  “Resteremo i soli
attori indipendenti, su scala globale, nel mercato della
videoconferenza. Cioè non legati a nessun grande gruppo –
sottolinea Chris Romei, country manager Polycom per
l’Italia
-. Significa che ora i concorrenti di Cisco,
ossia Ibm, Avaya e Microsoft, dovranno rivolgersi a noi e non più
a Tandberg, per integrare la videoconferenza nelle loro piattaforme
di unified communication”.
Si muove già qualcosa in tal senso?
Sì, i concorrenti di Cisco si stanno già avvicinando di più a
noi. Non posso rivelare molto, ma pochi giorni dopo l’annuncio
dell’acquisizione ho incontrato un responsabile Microsoft e
abbiamo accelerato il processo di integrazione della
videoconferenza nella loro piattaforma. Microsoft inoltre ci ha
detto che darà il un messaggio chiaro alla propria rete vendita:
considerare d’ora in avanti Polycom come partner di
riferimento.
Però perderete Cisco come cliente.
Cisco ha il 15% del mercato della unified communication. Per noi si
apre un’opportunità di lavorare di più con il restante 85%.
Dunque il mercato della UC è centrale per la videoconferenza?
È una delle tendenze più forti del momento. Sempre più le
aziende integrano la videoconferenza nei propri sistemi di
comunicazione unificata. La nostra piattaforma di videoconferenza
sulle piattaforme di comunicazione Avaya, Ibm o Microsoft, per
citare qualche nome. Così si ha una stessa rubrica per le
telefonate video, voce, l’instant messenger, la posta…
Possibile che la mossa di Cisco non rappresenti per voi
minimamente una minaccia? Dopotutto, avrà una quota maggiore della
vostra.

Diciamo che vediamo più opportunità che minacce. Per qualche
tempo, Cisco faticherà anche a mettere ordine nel canale vendita
di Tandberg. E ciò ci darà vantaggio competitivo per occupare
terreno. Quest’acquisizione, inoltre, è un buon segno per il
mercato della videoconferenza nel suo complesso. Se fa gola ad un
grosso player come Cisco, significa che il mercato sta uscendo
dalla nicchia dov’è stato finora rinchiuso. E finalmente potrà
crescere e ad ampliarsi.

Full story nel numero 19 del
Corriere delle Comunicazioni in uscita il 9 novembre

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