DOSSIER ILLEGALI

Tronchetti, “mezzi illegali per espandere Telecom”

Le motivazioni della sentenza che ha condannato l’ex presidente dell’azienda: utilizzate “risorse che avrebbero dovuto essere destinate a scopi diversi”. I difensori: “Nessuna prova”

Pubblicato il 30 Set 2013

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Dossier illegali: giudice, da Tronchetti illeciti su Telecom Motivazioni caso ‘Kroll‘. ‘Mezzi illegali per espandere azienda’

Marco Tronchetti Provera, attraverso ”meccanismi illeciti”, avrebbe ”ottenuto o cercato di ottenere l’espansione” di Telecom, ”utilizzando risorse che avrebbero dovuto essere destinate a scopi diversi”. Lo scrive il giudice di Milano, Anna Calabi, nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato, lo scorso luglio, l’ex presidente del gruppo di tlc e ‘numero uno’ di Pirelli a un anno e 8 mesi per ricettazione per il caso ‘Kroll’, uno dei tanti capitoli dell’inchiesta sui dossier illegali. “Le motivazioni depositate dal giudice confermano che non esiste alcuna prova in merito alla consapevolezza di Marco Tronchetti Provera circa l’origine illecita del materiale acquisito dagli uomini di Tavaroli se non la ricostruzione di Tavaroli stesso”. Cosi’ Marco De Luca, legale di Marco Tronchetti Provera.

Lo scorso 17 luglio, infatti, Tronchetti Provera è stato condannato a un anno e 8 mesi (con le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena) per ricettazione, a seguito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo.

Al centro del processo un cd con dati raccolti dall’agenzia di investigazione Kroll che nel 2004, quando era in corso uno scontro tra Telecom e alcuni fondi di investimento brasiliani per il controllo di Brasil Telecom, stava portando avanti un’attivita’ di spionaggio nei confronti di Tlc e della famiglia Tronchetti. Secondo le indagini, quei file di Kroll vennero intercettati dagli uomini del Tiger Team di Giuliano Tavaroli, che era a capo della security di Telecom, con un’operazione di hackeraggio, e poi fatti avere alla segreteria di Tronchetti. Con quel materiale l’allora numero uno di Telecom fece denuncia sullo spionaggio sia alle autorita’ italiane che brasiliane. Secondo il pm, però, sarebbe stato consapevole che erano file di ”natura illecita”. Tesi accolta dal giudice della settima sezione penale, Anna Calabi.

Nel processo Telecom si e’ costituita parte civile contro Tronchetti e il giudice ha riconosciuto all’azienda una provvisionale di risarcimento di 900mila euro. Telecom Italia, infatti, secondo il giudice, ”ha patito un danno all’immagine”. Appare superfluo, spiega il giudice, ”sottolineare che la condotta illecita dell’amministratore delegato, venuta alla luce attraverso il processo, ha evidenziato i meccanismi illeciti con i quali egli aveva ottenuto o cercato di ottenere l’espansione dell’azienda, utilizzando risorse che avrebbero dovuto essere destinate a scopi diversi”.

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