IL DEAL DA 2,6 MILIARDI

Telefonica conferma: “Trattiamo con Ppf per uscire dalla Repubblica Ceca”

Il gestore spagnolo al tavolo con il magnate Petr Kellner per liberarsi del proprio pacchetto di controllo in Telefonica Czech Republic. L’operazione potrebbe fruttare 2,6 miliardi di euro

Pubblicato il 15 Ott 2013

A.S.

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Telefonica ha intavolato una trattativa con Ppf, controllata dal magnate ceco Petr Kellner, per la cessione del proprio pacchetto del 69% in Telefonica Czech Republic. Dopo le voci che erano circolate ieri, oggi da Madrid è arrivata la conferma ufficiale. La notizia della trattativa con Ppf conferma quanto erà già stato anticipato ieri, che cioé la controllata di Telefonica difficilmente avrebbe potuto riguardare player già presenti sul percato ceco, come Deutsche Telekom e Vodafone, che potrebbero vedersi la strada sbarrata dall’antitrust.

Telefonica – si legge nella nota diffusa dalla società spagnola – comunica che sta vagliando alternative strategiche in relazione alla sua partecipazione nel capitale di Telefonica Czech Republic, tra cui sono in corso colloqui con il gruppo Ppf. Ma non ci sono certezze che si possa giungere o meno a un accordo”.

Gli analisti stimano che la vendita del pacchetto di maggioranza dell’operatore ceco frutterebbe a Telefonica 2,6 miliardi di euro.

Telefonica era entrata in Repubblica Ceca nel 2005, acquistando dal Governo locale il pacchetto di controllo nell’ex monopolista Cesky Telecom per circa 3,6 miliardi di dollari. Secondo le ultime rilevazioni Telefonica Czech Republic conta su 5,1 milioni di clienti mobile e 1,4 milioni di accessi alla rete fissa, oltre che su 1,4 milioni di utenti wireless in Slovacchia.

La decisione sarebbe scaturita dal fatto che le partecipazioni in Telefonica Czech Republic sarebbero state considerate a Madrid come un asset non essenziale. Nei mesi scorsi Telefonica aveva già deciso di vendere anche le proprie partecipazioni in Irlanda, per circa 850 milioni di euro, e di acquisire il controllo di Royal Kpn in Germania per una transazione da 8,55 miliardi di euro, oltre che di aumentare gradualmente la propria presenza in Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia.

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