IL CASO

Telecom, Blackrock: “Siamo sotto il 10%, tutto in regola”

Il fondo precisa di avere il 7,789% del capitale: “Non deteniamo azioni con diritto di voto e una posizione lunga complessiva che imponga la comunicazione”. Intanto la Consob stringe i tempi sulla segnalazione alla procura sulle ultime vicende della società

Pubblicato il 16 Dic 2013

Federica Meta

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BlackRock detiene 1.044.240.287 azioni Telecom Italia con diritto di voto, pari al 7,783% del totale delle azioni emesse. A queste si aggiunge il totale degli American Depositary Receipts: 80.618 AdR, con rapporto di conversione 10 a 1, che attribuiscono 806.180 azioni, pari allo 0,006% del totale delle azioni emesse. Il totale delle azioni con diritto di voto, compresi gli Adr sono 1.045.047.007 pari al 7,789% del totale delle azioni emesse. E’ quanto si legge in una nota di BlackRock diffusa su richiesta della Consob nella quale si precisa che la società non ha comunicato a Telecom e a Consob il superamento della soglia del 10%, “in quanto non deteneva né detiene azioni con diritto di voto e/o una ‘posizione lunga complessiva’ che impongano tale comunicazione”.

Inoltre, prosegue la nota, “ai sensi del Regolamento Emittenti Consob, per gli obblighi di comunicazione delle partecipazioni, rileva unicamente la detenzione di azioni “emesse e sottoscritte” e/o la detenzione di altri strumenti finanziari (quali, ad esempio, obbligazioni convertibili), aventi come sottostante “azioni emesse e sottoscritte”. Per tale ragione, non può assumere rilevanza la detenzione di obbligazioni convertibili emesse da Telecom Italia Finance Sa, aventi come sottostante azioni la cui emissione non è stata ancora deliberata. Considerato che BlackRock verifica in via continuativa le condizioni di mercato, unitamente a una serie di altri fattori, la stessa non è nelle condizioni di rappresentare le proprie future intenzioni di investimento, essendo queste ultime influenzate dagli esiti delle suddette verifiche continuative”.

BlackRock – conclude la nota – ritiene che non si sia verificata alcuna violazione, alla stessa ascrivibile, delle disposizioni di legge e regolamentari italiane applicabili in relazione alle partecipazioni detenute in Telecom”.

Secondo la Reuters, che riporta fonti vicine alla vicenda, diversi indizi portano a un voto di Blackrock per la revoca del consiglio all’assemblea Telecom Italia del 20 dicembre, anche se l’esito dei lavori rimane incerto, perchè molti dei fondi contrari, che sembrava rimanessero alla finestra, ora potrebbero decidere di partecipare. “Il voto del fondo a favore della revoca darebbe un segnale molto chiaro e smentirebbe le illazioni sul fatto che il fondo, in qualche modo, è vicino a Telco”, dice una fonte.

Fino alla scorsa settimana, con Blackrock che non aveva depositato le azioni, l’idea era che i fondi contrari alla revoca avrebbero deciso di non partecipare per evitare qualunque imbarazzo e per favorire comunque Telco, aumentando la sua quota relativa.

Una serie di buone ragioni suggeriscono per Blackrock un voto in linea con i principali proxy adviser, che chiedono la revoca, ma questo potrebbe mobilitare i fondi contrari. “Blackrock voterà a favore, ma alla fine potrebbe essere un nulla di fatto” e il consiglio potrebbe rimanere in carica, dice una fonte vicina alla vicenda.

Ieri la notizia che circolava dava invece il fondo Usa al 10,14% di TI. A questo proposito era sta emanata una nota di Telecom Italia. “Con riferimento alla dichiarazione effettuata dalla società statunitense BlackRock alla Us Security Exchange Commission lo scorso 9 dicembre 2013, dalla quale risulta che la medesima avrebbe raggiunto un possesso complessivo di azioni e diritti di voto di Telecom Italia pari a 1.360.108.064 azioni, corrispondente al 10,14% del capitale ordinario della società – si legge – Telecom sottolinea di non aver ricevuto comunicazioni al riguardo da BlackRock né ai sensi della normativa nazionale né altrimenti; di aver raccolto sul mercato alcuni riferimenti all’incremento della partecipazione di BlackRock Inc. mercoledì, 11 dicembre 2013, a seguito della pubblicazione il giorno precedente, sul circuito Bloomberg, della notizia del filing; di aver contattato gli uffici di BlackRock Inc. per chiarimenti prima per le vie brevi (in data 11 e 13 dicembre) e poi mediante formale richiesta di spiegazioni (in data 14 dicembre) senza aver sinora ottenuto riscontro; che l’elenco delle comunicazioni degli intermediari attestanti la legittimazione all’intervento e all’esercizio del diritto di voto nell’Assemblea convocata per il 20 dicembre 2013, disponibili e processate alla data di venerdì, 13 dicembre, non comprendeva comunicazioni per conto né di BlackRock Inc. ne’ delle entità qualificate dalla medesima quali azionisti diretti di Telecom Italia a titolo di gestione non discrezionale del risparmio nell’ambito della comunicazione resa in data 8 ottobre 2013 alla Consob e alla società. A quest’ultimo riguardo Telecom precisa che, come per legge, sono valide ed efficaci per la legittimazione all’intervento e al voto in Assemblea tutte le comunicazioni pervenute all’emittente entro l’inizio dei lavori assembleari.

Il newsflow del weekend ha comunque riacceso l’appeal speculativo su Telecom Italia, anche in vista dell’assemblea del 20 dicembre. Il titolo in mattinata ha superato il 5% a quota 0,70 euro per poi scendere a 4,75% a 0,694 euro e, infine, chiudere a +5%. Secondo Equita Sim il “caos è speculativamente attraente”. Alierta e Linares, ricordano gli esperti, hanno rassegnato le dimissioni dal board di Telecom Italia. La decisione riflette anche le preoccupazioni vero l’antitrust brasiliana (Cade) nei confronti della quale Telefonica si riserva azioni legali. E’ noto che il Cade ha chiesto che Telefonica abbandoni ogni controllo diretto o indiretto di Tim Brasil, evidenziano da Equita Blackrock, inoltre, ha comunicato alla Sec di aver raggiunto il 10,14% di Telecom anche se da una precisazione risulta che si tratta di un 7,78% di ordinarie cui sommare la quota nel convertendo.

“A nostro avviso, da quando Telefonica è bloccata dalle autorità brasiliane, si è creato su Telecom I. un appeal speculativo che ha come prima tappa interessante l’assemblea del prossimo 20 dicembre”, concludono gli analisti. Simile l’opinione degli esperti di Mediobanca Securities che segnalano come il recente newsflow sul titolo “continua a tenere alto il livello di tensione”. Gli esperti, comunque, dubitano che Telefonica voglia uscire dal suo investimento in Telecom, anche perché questo significherebbe aprire le porte del Brasile a un nuovo competitor. La questione brasiliana, quindi, deve essere risolta presto.

Per Kepler Cheuvreux, dopo la salita, BlackRock potrebbe giocare un ruolo centrale nell’assemblea del 20 dicembre e credono che non ci sarà una sospensione dei suoi voti sulla quota non dichiarata. Gli analisti confermano il rating buy su Telecom Italia con un target price di 0,84 euro per azione. Gli esperti credono che il momentum sui conti rimarrà debole fino al 2014 e che il business plan della compagnia potrebbe sottostimare gli investimenti necessari in Brasile e Italia. Gli analisti, comunque, segnalano che la recente decisione del Cade rende lo status quo insostenibile. Kepler Cheuvreux, quindi, consiglia di giocarsi il tema M&A nel settore delle tlc per il 2014.

Intanto la Consob stringe i tempi sulla vicenda Telecom. A quanto si apprende dall’Adnkronos già domani, se non addirittura oggi, potrebbe partire l’informativa dell’autorità di controllo alla procura della Repubblica di Roma affinché approfondisca alcuni aspetti che hanno segnato la vita della società. Quanto ai contenuti della segnalazione è ragionevole ritenere che possa riguardare gli argomenti al centro dell’spezione fatta nei mesi scorsi pressi la società di Tlc.

La Consob, come reso noto in quella occasione dalla stessa Telecom, aveva acquisito informazioni relativamente all’emissione obbligazionaria convertendo, alle procedure per la cessione delle partecipazioni detenute dal Gruppo in Telecom Argentina e alle procedure aziendali in materia di confidenzialita’ delle informazioni privilegiate e di tenuta del registro delle persone che vi hanno accesso.

Inoltre è prevista per domani al Senato la discussione della proposta Muchetti-Matteoli sulla nuova Opa. Ieri dalle colonne del del Sole24 Ore è però arrivato oggi un assist importante: quello del presidente della Consob Giuseppe Vegas.”Siamo in presenza di un’operazione solo annunciata e non completata – sostiene Vegas a proposito della salita di telefonica in Telco – Se fosse approvata la riforma, per salire oltre occorrerebbe mettere mano al portafoglio e non si potrebbe controllare con poca spesa una grande impresa. Qui c’è un gioco poco trasparente, un metodo alla Pearl Harbor: prima bombardi, poi dichiari guerra”. Per il presidente di Consob, il guazzabuglio Telecom-Telefonica si sarebbe “facilmente risolto se si fosse presa con decisione la strada di una riforma dell’Opa nei termini che già a fine settembre avevo proposto in parlamento: due soglie fisse: il 30% ordinario” e il 15% per le public company”.

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