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La gesture technology entra in sala operatoria

Creato il prototipo della prima soluzione che consente ai neurochirurghi di accedere alle cartelle cliniche elettroniche attraverso il riconoscimento gestuale. Cofinanziato dalla Regione Lazio, il progetto ha visto in campo 3Steam e Lv Italia con il supporto del Consorzio Roma Ricerche. Ora si punta all’industrializzazione

Pubblicato il 27 Dic 2013

Enzo Lima

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Creare un’interfaccia front-end basata sui gesti, per permettere al personale medico dei reparti di neurochirurgia di navigare attraverso i sistemi di cartelle cliniche elettroniche senza alcun contatto con il computer o con altri strumenti informatici: questo l’obiettivo del progetto di ricerca “Risoluzione di Immagini in Sala Operatoia (R.I.S.O.) che è riuscito a conseguire la messa a punto di una soluzione prototipale che fa leva sull’utilizzo del dispositivo Leap Motion.

Cofinanziato dalla Regione Lazio attraverso Filas e promosso dalle Pmi 3Steam spa ed LV Italia srl, con il supporto di Consorzio Roma Ricerche, il progetto è stato portato a termine nei giorni scorsi.

Grazie all’uso dell’innovativa interfaccia sarà non solo possibile garantire la massima sterilità in quei luoghi, come le sale operatorie, in cui è fondamentale evitare ogni tipo di contaminazione, ma anche velocizzare l’accesso ai dati nonché l’esplorazione di immagini di alta qualità del cervello e della calotta cranica prodotte da tecniche di scannerizzazione 3D quali le risonanze magnetiche e le Tac. La nuova tecnica di riconoscimento gestuale permetterà anche di abbattere i costi e la burocrazia: attualmente i chirurghi sono costretti il più delle volte a ricorrere ad assistenti per controllare l’interfaccia di accesso ai dati, mentre ora sarà possibile controllare personalmente l’interfaccia informatica. In alternativa è possibile utilizzare dispositivi touch-screen, ma, in un luogo come la sala operatoria, i display devono essere sigillati per prevenire l’accumularsi di potenziali veicoli di infezione e devono avere superfici lisce, per rendere più facile la pulitura, operazioni che quindi rendono difficoltoso il tutto.

La soluzione software elaborata nell’ambito del progetto, come accennato, è basata sull’adozione di Leap Motion, un innovativo dispositivo Usb dotato di 3 sensori ad infrarossi e due camere RGB. È progettato per essere posizionato su una superficie piana sotto l’area in cui vengono effettuati i movimenti delle mani e può tracciare movimenti delle dita o di oggetti utilizzati come puntatori (es: penne, matite…) con una precisione di circa 1/100 di millimetro. Il Leap Motion – spiegano gli ideatori del progetto – risulta essere dotato di buone prestazioni, alta precisione, ingombro minimale ed è disponibile ad un costo molto inferiore rispetto agli altri dispositivi. Per questi motivi è risultato il più idoneo per lo sviluppo del progetto. Per la componente del riconoscimento dei gesti sono state utilizzate, personalizzandole, le librerie messe a disposizione da Leap Motion. Con esse è possibile effettuare la segmentazione delle mani, l’estrazione di feature, come ad esempio dita, palmi o puntatori, e il loro tracciamento.

Per lo sviluppo della componente che gestisce i dati medici si è scelto di utilizzare Mitk, un toolkit open source che permette la creazione di programmi interattivi per la visualizzazione e la manipolazione di immagini diagnostiche.

Stabilite le funzionalità del prototipo è ora possibile passare alla fase di industrializzazione dell’interfaccia gestuale che consentirà alle Pmi di ampliare la loro presenza sul mercato sanitario attraverso una soluzione dall’alto potenziale innovativo, primo nel suo genere per quanto riguarda lo sviluppo delle interfacce uomo-macchina in ambiente ospedaliero.

Lo sviluppo dell’interfaccia gestuale, soprattutto per quanto riguarda la sua capacità di azzerare le contaminazioni da contatto, si inserisce in un mercato, quello delle soluzioni per il risk management, che sta infatti conoscendo un impulso importante dovuto all’aumentare delle problematiche assicurative relative al rischio clinico.

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