TV DIGITALE

Catricalà: “Asta frequenze entro l’estate”. E il Tar rigetta il ricorso di TI Media

L’annuncio del viceministro allo Sviluppo economico durante l’intervento in commissione Lavori pubblici del Senato: “Si stanno definendo gli ultimi dettagli con la Commissione Ue, poi la pubblicazione in Gazzetta ufficiale”. Base d’asta 90,75 milioni per i tre lotti

Pubblicato il 05 Feb 2014

Antonello Salerno

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Le nuove frequenze televisive in digitale saranno assegnate entro l’estate, e il prezzo di partenza sarà di 90,75 milioni per i tre lotti. Lo ha detto questa mattina Antonio Catricalà, viceministro allo Sviluppo economico, durante l’audizione in commissione Lavori pubblici del Senato. IN quella sede ha tra l’altro definito come “imminente” “il consolidamento di un nuovo soggetto detentore di cinque multiplex a seguito della imminente fusione tra Telecom Italia Media Broadcasting e L’Espresso”.

“In questi giorni – ha spiegato – si stanno definendo con gli uffici della Commissione Ue gli ultimi dettagli. Stiamo aspettando ad horas la conferma del recepimento delle osservazioni per poter trasmettere il testo all’Agcom e alla Gazzetta Ufficiale, entro questa o al massimo nella prossima settimana. Tenendo conto che dopo la pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta ufficiale dovrà trascorrere un mese per la presentazione delle domande – ha puntualizzato Catricalà – almeno un altro mese per la verifica, più un altro per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi comunque entro l’estate del 2014. La conclusione della gara – ha proseguito – dovrebbe consentire di definire la procedura di infrazione comunitaria relativa al quadro normativo disciplinante il passaggio alla televisione digitale in cui era limitata la possibilità di ingresso nel mercato televisivo di soggetti nuovi entranti”.

“Le offerte economiche prevedono un sistema di miglioramento competitivo – ha detto il viceministro – con importo minimo stabilito in base al costo per abitante e tenendo conto della copertura potenziale: la base d’asta prevista nel bando è pari a circa 29.300.00 euro, 29.825.000 euro, 31.625.000 euro rispettivamente. All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionale con un diritto d’uso ventennale non trasferibile per i primi tre anni, due in banda Vhf e uno in banda Uhf – ha spiegato – La potenziale copertura, valutata da Agcom tramite reti di riferimento, varia dall’89,5% del lotto L1 e 91,1% per L2 al 96,6% del lotto L3; L1 e L2 potrebbero presentare residui problemi di compatibilità internazionale. Il provvedimento – ha detto ancora Catricala’ – consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (che detengono un solo multiplex); di concorrere per al più due lotti tra L1 e L3 agli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky), ed esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex Mediaset, Rai e Telecom Italia media“. Proprio ieri la prima sezione del Tar del Lazio aveva rigettato il ricorso del 2009 di T.I.Media contro il ministero dello Sviluppo economico e l’Agcom sull’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre dopo lo switch off, determinando che la società del Gruppo Telecom Italia che opera come operatore di rete attraverso Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB) resterà con tre frequenze digitali.

“L’auspicio – ha concluso Catricalà – è che la gara possa avere esiti positivi per garantire una ulteriore apertura a un mercato che negli anni è comunque profondamente cambiato”.

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