ASSOPROVIDER

Bortolotto: “Destinazione Italia apre la strada alle Internet start up”

Il presidente di Assoprovider plaude al provvedimento: “Si cambia la logica oligopolistica che ha paralizzato lo sviluppo del paese”

Pubblicato il 21 Feb 2014

Federica Meta

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Il new deal italiano ha una data: 19 febbraio 2014, data in cui il Destinazione Italia è diventato legge. Secondo Assoprovider con il provvedimento sono saltati alcuni lucchetti che tenevano ben blindato e bloccato il mercato delle Tlc.

“È ora di cambiare la logica oligopolista che fino ad oggi ha paralizzato lo sviluppo del Paese, ridando dignità alla grande capacità delle micro e delle PMI di fare mercato e innovazione – dice il presidente Assoprovoder – Ringrazio in particolare, per l’impegno e la collaborazione, il viceministro Antonio Catricalà con il suo staff di collaboratori e la senatrice Simona Vicari, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico; il nostro grazie anche a Flavia Marzano presidente di Stati Generali dell’innovazione e tutti coloro che hanno condiviso il nostro impegno a raggiungere questo importante obiettivo. È solo l’inizio del cambiamento, ma è certo un buon inizio”.

L’associazione evidenzia come questo provvedimento si è finalmente superato l’ostacolo più grande per le Pmi italiane ad entrare nella competizione sulle reti e i servizi Internet, costituito da soglie di contributi amministrativi troppo elevate, senza logica di proporzionalità causando forte discriminazione competitiva tra operatori. Al di là dei tecnicismi dell’argomento, l’azione svolta da Assoprovider ha la finalità di agevolare l’accesso al mercato delle Tlc, di tutte le imprese innovative di qualsiasi dimensione, proprio per la grande accelerazione che queste possono dare allo sviluppo delle reti di nuova generazione; costituisce una possibile risposta dal basso ai grandi dibattiti senza fine sullo scorporo della rete rame e sul modello possibile per la rete del futuro in fibra ottica.

Effettivamente il Destinazione Italia è pieno zeppo di novità sul fronte del digitale. Eccole nel dettaglio.

Scavi e reti

E’ una norma che mira a completare il Regolamento Scavi di ottobre scorso. Si legge infatti che le disposizioni di questo decreto- che snellisce la burocrazia degli scavi e i permessi- “si applicano anche allo scavo per l’installazione dei ricoveri delle infrastrutture digitali necessarie per il collegamento degli edifici alle reti di telecomunicazioni. Nel caso di installazione dei ricoveri delle infrastrutture contemporanea all’effettuazione dello scavo, l’ente operatore presenta un’istanza unica per lo scavo e per l’installazione dei ricoveri delle infrastrutture ai sensi dell’articolo 88 del codice di cui al decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni”. Il secondo comma apre la possibilità di interventi normativi più ampi, a favore degli operatori. Prevede infatti un futuro decreto- entro 60 giorni- del ministero dello Sviluppo economico, in concerto con il ministero Infrastrutture e Trasporti, “per ulteriori misure relative alla posa in opera delle infrastrutture a banda larga e ultralarga, anche modificative delle specifiche tecniche adottate” con il Regolamento Scavi. Questo, “al fine di favorire la diffusione della banda larga e ultralarga nel territorio nazionale anche attraverso l’utilizzo di tecniche innovative di scavo che non richiedono il ripristino del manto stradale”.

Da Sviluppo economico spiegano al nostro sito che la norma servirà in sostanza a introdurre nel Regolamento quelle cose che Trasporti aveva bloccato e per cui Asstel aveva protestato: la possibilità di utilizzare materiali innovativi, che dimezzano i costi di ripristino del manto stradale. Ad oggi invece gli operatori sono ancora costretti a usare materiali tradizionali e secondo loro è un controsenso dato che già il Regolamento autorizzava tecniche di scavo innovative. Ma visto che è previsto ancora il concerto di Infrastrutture e Trasporti, si riaprirà forse un braccio di ferro tra i due ministeri (non è detto, comunque, visto il cambio di Governo). Destinazione Italia equivale quindi, su questo punto, a un nuovo assist agli operatori per ottenere quello che vogliono; bisogna vedere se il portiere di turno parerà di nuovo il colpo.

In Destinazione Italia passa anche, come previsto, il Catasto delle Reti (una banca dati in formato open, a cura dell’Agcom).

Frequenze

Confermata anche la norma per sanare le interferenze delle tivù digitali terrestri con l’estero. Le emittitenti dovranno abbandonare le frequenze problematiche (in base a una nuova pianificazione per la quale Agcom è chiamata ad avviare le procedure entro 15 giorni) entro il 31 dicembre 2014. Un futuro decreto (entro 30 giorni) Mise-Mef stabilirà i criteri e le modalità per compensare le emittenti, nella misura massima (totale) di 20 milioni di euro.

Incentivi Pmi

Stabiliti voucher da 10 mila euro– per un massimo di 100 milioni di euro a livello nazionale- per Pmi che acquistano “software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga”, compresi quelli satellitari; “i voucher potranno altresì finanziare la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese”.

Trovata anche una soluzione per la copertura. Il testo originale del decreto prevedeva fondi basati Programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020, la quale non è ancora definitiva e comunque sarà sbilanciata a favore delle regioni meridionali. Gli emendamenti quindi stabiliscano che la copertura possa venire anche da fondi nazionali, Sviluppo e Coesione e dal Fondo di Rotazione (di cui alla legge 183/1987). Il tutto, con “decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per la coesione territoriale e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e con il Ministro dello sviluppo economico”.

Stesse modalità valgono per il credito d’imposta riconosciuto a Pmi o consorzi di Pmi che fanno interventi su reti fisse o mobili volti a garantire connessioni da 30 Megabit in su. Il credito è “nella percentuale del 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20.000 euro e nella misura massima complessiva di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020”.

Startup innovative

Sì anche al “visto Startup”. Cioè facilitazioni per le start up innovative che vogliano sbarcare da noi, con l’apertura delle dogane 24 ore su 24 e agevolazioni per i visti.

E-book

Gli incentivi sui libri sono estesi anche agli e-book, con gli emendamenti. “Nell’ambito di apposito Programma Operativo Nazionale della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa previste ed a seguito dell’approvazione della Commissione europea, è disposta l’istituzione di un credito di imposta sui redditi degli esercizi commerciali che effettuano vendita di libri al dettaglio con decorrenza dal periodo d’imposta determinato con il decreto di cui al comma 5 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, muniti di codice ISBN. Il credito di imposta è compensabile ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni”.

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