TELEVISIONE

Asta frequenze, Sky si smarca: “Non c’è ragione per partecipare”

Eric Gerritsen, executive vp communication e public affair della pay tv, si smarca dall’asta per l’assegnazione dei nuovi multiplex: “A gara solo tre multiplex, ma possiamo partecipare solo per il peggiore: voi lo fareste?”

Pubblicato il 03 Apr 2014

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“Fatico a trovare buone ragioni per partecipare”. Così Eric Gerritsen (nella foto), executive vice president communication e pubblic affair di Sky Italia, si è espresso in merito all’asta per le frequenze prevista per la fine del mese. “Mettono all’asta tre multiplex – ha detto a margine della presentazione di Sky Atlantic, nuovo canale dedicato alle serie Tv del pacchetto Sky – e ci dicono che possiamo partecipare solo per uno, il peggiore, voi lo fareste?”.

Intanto risale a febbraio la pubblicazione del bando e del disciplinare di gara per l’assegnazione di nuovi diritti d’uso per le frequenze televisive digitali, con una base d’asta per i tre lotti di 90,750 milioni. Il bando esclude gli operatori che detengono tre o più multiplex come Mediaset, Rai e Telecom Italia Media Broadcasting. Sky, il più importante broadcaster in Italia nel settore della Tv a pagamento, potrebbe concorrere solo per il Lotto L1.

Secondo quanto disposto dal Mise in aderenza alle indicazioni dell’Agcom, “all’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale non trasferibile per i primi tre anni a comporre i seguenti lotti: a) Lotto L1 con l’utilizzo dei canali 6 e 23 con una copertura nominale stimata di popolazione pari all’89,5% b) Lotto L2 con l’utilizzo dei canali 7 e 11 con una copertura nominale stimata di popolazione pari al 91,1% c) Lotto L3 con l’utilizzo dei canali 25 e 59 con una copertura nominale stimata di popolazione pari al 96,6%”.

Il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori, che detengono cioè un solo multiplex, di concorrere per due lotti (L1 e L3) agli operatori titolari di due reti in Dvb T, e agli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento (Sky) al solo lotto L1. Escluse

“Le offerte economiche – spiegavano dal Mise all’uscita del bando – prevedono un sistema di miglioramento competitivo, con importo minimo stabilito in virtù dei criteri indicati dall’Autorità, in base al costo per abitante coperto previsto dal decreto per le misure compensative per la liberazione della banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012), in modo proporzionale alla copertura potenziale: la base d’asta prevista nel bando è pari a 29.300.759,42 euro, 29.824.571,88 euro, 31.625.177,20 euro rispettivamente per L1, L2, L3”.

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