IL CONTROLLO DELLA RETE

Lorenzo Pupillo: “E’ tempo di governance a geometria variabile”

La proposta di Telecom Italia al Netmundial di San Paolo che farà il punto sulle guideline del futuro: “Serve un modello smart per rispondere alle sfide poste oggi da Internet”

Pubblicato il 22 Apr 2014

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Telecom Italia sarà presente all’incontro NETmundial a San Paolo ed ha inviato un contributo al dibattito sui principi di Internet e sulla road-map per l’evoluzione dell’Internet governance. La nostra riflessione parte dalla constatazione che oggi Internet è molto diversa da quella degli anni ‘90 sia per il numero e la varietà dei suoi utilizzatori che per le modalità di accesso e la ricchezza di applicazioni oggi disponibili. Proprio per questo, oggi Internet è una realtà molto più dinamica ed eterogenea del passato. Si pensi per esempio all’assegnazione dei primi nomi a dominio di primo livello in arabico, cirillico e cinese. Questa diversità non deve preoccupare la comunità Internet ma va vista come un fattore di vitalità per l’intero ecosistema Internet che, come in natura, trova nella diversità un elemento di vitalità e di resilienza.

Allo stesso tempo, è necessario che Internet sia governata da un sistema coerente di principi condivisi tra tutti gli stakeholder e frutto di un dibattito caratterizzato da uno sforzo costituzionale capace di offrire un quadro di riferimento generale fondato su valori universali e condivisi dalla comunità internet. In questo contesto, Telecom Italia sostiene:
• lo sviluppo di un’Internet aperta, sicura, affidabile e interoperabile
• il rafforzamento dell’efficacia e della coerenza nella protezione della privacy a livello globale
• l’implementazione di policy che promuovano gli investimenti e lo sviluppo sostenibile delle reti Internet
• la richiesta di policy che aumentino la trasparenza, la responsabilità e la partecipazione al processo di Internet governance.

Da questo punto di vista, uno degli obiettivi della riunione di San Paolo dovrebbe essere proprio quello di lavorare a un insieme anche limitato ma fortemente condiviso di principi che in questo modo diverrebbero patrimonio comune degli stakeholder presenti.

Per quanto riguarda la road-map sull’evoluzione dell’Internet governance, Telecom Italia chiede passi concreti e tempi definiti per globalizzare l’Icann e le funzioni dell’Internet Assigned Numbers Authority (Iana) che garantiscano la stabilità, sicurezza e resilienza di Internet. Allo stesso tempo, NETmundial dovrebbe esprimere un chiaro impegno a rafforzare il ruolo dell’Internet Governance Forum. Ma il tema più importante che NETmundial deve affrontare è quello dell’evoluzione del modello di governance multistakeholder. Infatti, anche se da molti è riconosciuto come un importante fattore di successo per Internet, c’è tuttavia un ampio consenso sulla necessità di migliorarlo. È necessario riconoscere che oggi esiste una nuova dinamica tra gli stakeholder dell’Internet governance. Da un lato, infatti, i governi avendo compreso l’importanza di Internet, vogliono svolgere un ruolo maggiore nel processo di governance. Dall’altro, coalizioni di attori come per esempio l’industria di Internet e la società civile nel caso del boicottaggio delle proposte di legge SIPA e PIPA negli Usa, hanno dimostrato di svolgere un ruolo molto importante nell’arena della governance di Internet.

Questa nuova dinamica tra stakeholder, associata all’eterogeneità dell’Internet di oggi, rende molto difficile usare un modello unico per affrontare le sfide che la governance di Internet pone.
Infatti, una governance unificata richiederebbe una visione comune sul futuro di Internet e sui problemi che la governance dovrebbe risolvere. Questo consenso spesso non esiste. Bisognerebbe quindi cercare di associare a ogni esigenza di governance, l’istituzione più adatta ad affrontarla. Telecom Italia sostiene perciò la necessità che l’attuale modello di governance multistakeholder evolva verso un modello di governance multistakeholder a geometria variabile. Mentre tutti gli stakeholder devono partecipare con uguale responsabilità (equal footing) nella fase di discussione quando i temi e le istituzioni della governance sono identificati, nella fase d’implementazione del processo di governance invece, uno stakeholder o una coalizione di stakeholder (geometria variabile) potrebbero prender la leadership in accordo con la natura del tema di governance di cui si tratta: il settore privato per gli standard, i governi per i temi legati alla privacy o alla sicurezza, la società civile per i temi concernenti specifiche comunità. L’approccio a geometria variabile viene anche suggerito nell’ambito della negoziazione degli accordi Wto, proprio per tenere presente le differenze tra i paesi che partecipano alla discussione degli accordi (per esempio i paesi in via di sviluppo) e come modo per conciliare l’ampiezza e la profondità dei trattati stessi. Questo processo permetterebbe di associare a ogni sfida di governance l’istituzione più adatta ad affrontarla.

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