LA POLEMICA

Net neutrality, Wheeler (Fcc): “Non vogliamo distruggere l’Open Internet”

Il presidende dell’authority americana respinge le accuse alle nuove norme al vaglio della Commissione: nessun Isp potrà degradare il servizio pur se alcune aziende potranno pagare per avere “corsie preferenziali”

Pubblicato il 30 Apr 2014

Patrizia Licata

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Il presidente della Federal Communications Commission americana, Tom Wheeler, respinge al mittente le accuse di chi ha scritto che le regole da lui proposte sulla net neutrality metterebbero in realtà a repentaglio proprio la neutralità della rete. La polemica è sorta dopo che un articolo del Wall Street Journal ha anticipato le nuove norme per disciplinare l’accesso a Internet che la Fcc sta preparando e che permetterebbero alle aziende di pagare tariffe premium per dare ai clienti un accesso preferenziale. Per esempio, una società come Netflix potrebbe pagare un provider Internet per garantire che i suoi flussi video risultino più veloci e senza interruzioni.

Oggi però Wheeler scrive in un post sul blog della Commissione di essere “un convinto sostenitore dell’importanza dell’Open Internet” e che la sua priorità è stilare rapidamente delle nuove regole sulla net neutrality che non possano essere contestate dai tribunali, come avvenuto con normative proposte in passato.

Wheeler, ex lobbista dell’industria del cavo e del wireless, sostiene che “Gli articoli che ci accusano di voler distruggere l’Open Internet non sono corretti. Preservare l’Open Internet è di vitale importanza non solo per il libero flusso di informazioni, ma anche per promuovere l’innovazione e la produttività economica. Questo è il motivo per cui ho fatto della protezione dell’Open Internet una priorità per l’Fcc”.

Wheeler continua sottolineando che, rispetto alle interpretazioni circolate in questi giorni sul contenuto della normativa da lui propostoa, non si tratta di “una decisione finale da parte della Commissione” e che “tutte le opzioni per tutelare e promuovere l’Internet aperto sono ancora sul tavolo”. “Internet resterà come è oggi, una strada aperta”, continua Wheeler. “Se un fornitore di banda larga o Isp agisce in modo da impedire all’utente di usare efficacemente questa strada continuerà a violare le regole dell’Open Internet”.

Quanto alle critiche rivolte alla possibilità per alcune aziende di pagare di più per dare ai propri contenuti una “corsia preferenziale”, queste critiche “non vanno al punto”, sostiene Wheeler. “Le regole che proponiamo assicurano che tutti abbiano accesso a un Internet che è sufficientemente robusto da permettere ai consumatori di accedere ai contenuti, servizi e applicazioni che desiderano e al tempo stesso a un Internet che offre agli innovatori la capacità di offrire nuovi prodotti e servizi”. Il presidente della Fcc chiarisce anche che non considererà accettabile che alcuni Isp degradino il servizio per creare una “corsia preferenziale” per alcuni utenti. In pratica, se alcune aziende potranno pagare per un servizio premium, questo non potrà avvenire a scapito del resto dei consumatori, peggiorando il servizio generale.

Se ci saranno minacce alla neutralità della rete, ha concluso Wheeler, la Fcc non esiterà a classificare la banda larga come “servizio di pubblica utilità” se si dovesse arrivare all’assurdo che “la nascita del ‘prossimo Google’ o del ‘prossimo Amazon’ rischierà di essere ritardata od ostacolata”.

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