Mse-Cattid: high-tech per dire no alla contraffazione

Siglato un protocollo d’intesa tra ministero dello Sviluppo economico e il Cattid (Università La Sapienza di Roma). L’hitech si mette al servizio della tutela del made in Italy

Pubblicato il 02 Dic 2009

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Nuove tecnologie al servizio della lotta alla contraffazione. Il
ministero dello Sviluppo Economico ha sottoscritto oggi un
protocollo d’intesa con il Cattid, il laboratorio di elevate
tecnologie dell’Università La Sapienza di Roma, per lo sviluppo
di soluzioni innovative volte alla valorizzazione e alla protezione
dei diritti di proprietà industriale e del made in Italy.

Il fenomeno della contraffazione in Italia, solo nel 2008, ha
registrato un giro d’affari di oltre 7 miliardi di euro, con una
perdita erariale per lo Stato, tra imposte dirette ed indirette, di
almeno 5,30 miliardi di euro ed una perdita, in termini
occupazionali, di non meno di 130.000 unità.

Il protocollo siglato oggi, in particolare, permetterà di
diffondere la conoscenza ed incentivare l’impiego nella lotta
alla contraffazione di strumenti ad alto valore tecnologico, come
il Rfid (Radio Frequency Identification), una sorta di
“francobollo digitale” che, applicato ai singoli prodotti,
aumenta la sicurezza e la trasparenza della filiera in termini di
tracciabilità e rintracciabilità, offrendo un immediato beneficio
per il cittadino-consumatore.

“L’innovazione tecnologica è una strada obbligata per
combattere la contraffazione e per tutelare il made in Italy. Le
merci contraffatte possono essere considerate una forma di doping
del mercato in quanto alterano la concorrenza e provocano non solo
rilevanti danni alle imprese italiane, ma comportano anche rischi
diretti per la salute dei cittadini e la sicurezza dei
consumatori”, ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico,
Claudio Scajola, aggiungendo però che per vincere la lotta alla
contraffazione è necessario anche il “sostegno attivo dei
cittadini e delle imprese”.

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