LA RICERCA

Accenture, un italiano su due pronto a pagare per connessione più veloce

Accenture Digital Consumer Survey 2014: cresce in Italia il consumo di contenuti video online, ma un connazionale su tre ha difficoltà di fruizione e più del 50% è pronto a versare un extra per risolverle. Morielli: “Segnale positivo per proprietari di contents e fornitori di servizi”

Pubblicato il 13 Giu 2014

L.M.

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Più della metà degli italiani si dichiara disposta a pagare un extra per un servizio di connessione più veloce e di migliore qualità: questo trend, sostenuto dalla crescente domanda di dispositivi elettronici e dalla maggiore disponibilità di contenuti online, ridefinisce le prospettive del mercato dei media e dell’entertainment.

Ad affermarlo l’Accenture Digital Consumer Survey 2014, che ha analizzato il comportamento di 23.000 consumatori di tutto il mondo, per comprendere intenzioni d’acquisto di elettronica, abitudini di fruizione dei contenuti digitali e qualità dei servizi di connessione Internet.

Si conferma, tra le altre cose, la crescita a livello globale del consumo di contenuti video via Internet. Quasi la metà (44%) di tutti gli intervistati guarda abitualmente via Internet film e programmi tv con frequenza quotidiana, e il 39% con frequenza settimanale. Questo dato emerge nonostante l’86% degli intervistati si lamenti per le interruzioni del segnale streaming e il 71% per i disagi che derivano da rallentamenti durante la visione.

“Ipotizzando che i consumatori traducano in realtà le intenzioni di acquisto emerse dal nostro studio, ci sarà un forte impulso alla crescita del mercato dei contenuti video online” ha affermato Massimo Morielli, responsabile Media&Entertainment di Accenture. “Si stima che entro il 2017 il numero di dispositivi connessi supererà la popolazione mondiale, rivoluzionando il panorama dei media, con la nascita di una nuova era caratterizzata da esperienze di fruizione TV totalmente personalizzate.”

“Oggi i consumatori – prosegue Morielli – utilizzano una tale quantità di contenuti video da essere disposti a spendere di più per ottenere una connessione più veloce. Questo non può che essere un segnale positivo per i proprietari dei contenuti e i fornitori dei servizi, che stanno investendo sempre di più nella banda larga ultra-veloce. Il fatto che i consumatori siano anche disposti ad una spesa maggiore è indice di una grandissima fiducia nella validità dei servizi extra.”

Il mercato dei dispositivi elettronici: entro fine anno il 32% dei consumatori acquisterà un nuovo smartphone.

La ricerca ha evidenziato che i device più diffusi tra i consumatori italiani sono televisori (86%), laptop/desktop (95%), e smartphone (77%). Dando un segnale positivo al comparto dei produttori di dispositivi elettronici, il 25% degli intervistati dichiara di avere intenzione di acquistare una smartTV nei prossimi 12 mesi, il 14% di sostituire un televisore che già possiede, mentre il 14% ha in programma di cambiare il proprio tablet con una versione più aggiornata del prodotto. Il 32% dei consumatori sostiene che nel prossimo anno acquisterà un nuovo smartphone, in sostituzione di un modello di più vecchia generazione.

I contenuti più apprezzati: user generated content (96%), programmi tv/film (94%), video-clip (91%).

I contenuti cui accedono abitualmente gli italiani via internet sono user generated content (96%), programmi tv e film (94%), video-clip (91%) e informazione (87%). Mentre preferiscono ancora rimanere offline per libri (66%) e giochi (65%).

Lo studio indica che esiste una stretta connessione tra il mezzo e il tipo di contenuto scelto: il televisore è utilizzato principalmente per vedere programmi e film (73%) o sport (63%). I tablet sono impiegati per lo più per accedere alle news (16%) o per leggere libri (15%). Gli smartphone sono il mezzo preferito per veicolare video o informazioni sui social. Ci sono poi tipologie di contenuti che meglio di altre si prestano ad essere fruite attraverso una moltitudine di device differenti: tra questi user generated content (70% tramite pc e 42% via smartphone) e video (51% tramite pc e 25% via smartphone e tv).

Oltre la metà (54%) degli intervistati guarda abitualmente via Internet film e programmi TV con frequenza quotidiana, e il 34% con frequenza settimanale.

Fruitori, ma soprattutto produttori di contenuti

L’80% degli italiani oggi non si limita ad una fruizione passiva ma diventa creatore di contenuti digitali (video o testi scritti). Questo dato ci porta a superare la media globale (70%). Inoltre gli italiani sono più propensi a condividere con altri utenti quanto da loro prodotto (67%), rispetto alla percentuale riscontrata all’estero (59%).

Cresce lo streaming rispetto al download dei contenuti. I consumatori sono disposti a spendere di più per un servizio veloce ed efficiente.

Secondo l’indagine di Accenture, cresce la preferenza degli italiani per la fruizione dei contenuti attraverso streaming rispetto al tradizionale download, non importa se grazie a una connessione fissa a banda larga o mobile. I video-clip sono i contenuti che vengono maggiormente visualizzati via streaming (71% con internet a banda larga e il 62% con internet mobile).

La maggior parte degli italiani intervistati si lamenta della bassa qualità della connessione: in media tra il 23% ed il 31% degli intervistati sperimenta quotidianamente difficoltà nella fruizione dei contenuti sia a casa che via mobile. Più della metà si dichiara disposta a pagare un extra per un servizio di connessione più veloce e di migliore qualità.

“Oggi i consumatori utilizzano una tale quantità di contenuti video da essere disposti a spendere di più per ottenere una connessione più veloce,” ha sottolineato Morielli. “Questo non può che essere un segnale positivo per i proprietari dei contenuti e i fornitori dei servizi, che stanno investendo sempre di più nella banda larga ultra-veloce. Il fatto che i consumatori siano anche disposti ad una spesa maggiore è indice di una grandissima fiducia nella validità dei servizi extra.”

Il consumatore digitale nel mondo

Si conferma in crescita a livello globale il consumo di contenuti video via Internet. Quasi la metà (44%) di tutti gli intervistati guarda abitualmente via Internet film e programmi TV con frequenza quotidiana, e il 39% con frequenza settimanale. Questo dato emerge nonostante l’86% degli intervistati si lamenti per le interruzioni del segnale streaming e il 71% per i disagi che derivano da rallentamenti durante la visione.

Il 60% degli intervistati che guarda video in streaming da casa ha dichiarato di essere disposto a spendere di più per ottenere una connessione più veloce, mentre una percentuale analoga (62%) ha affermato che pagherebbe qualcosa in più per un servizio di qualità migliore, che permetta di guardare contenuti video senza vincoli di spazio e di tempo.

Scontro di titani: nuovi player, nuovi servizi

I consumatori preferiscono orientare le loro scelte verso un player che gestisca contenuti e dispositivi fornendo un unico pacchetto. Alla richiesta di esprimere una preferenza per un provider non tradizionale che gestisca l’accesso a contenuti video, gli intervistati hanno risposto selezionando nell’ordine: Google, Apple e Samsung. La scelta si è basata sulla valutazione di una potenziale capacità di queste aziende di fornire servizi di pay-TV, video on demand e catch-up TV, ma non sulla loro attuale offerta.

“Non è una coincidenza che i tre brand più popolari a livello globale abbiano anche la fetta più grossa del mercato dei telefonini e dei tablet. Evidentemente per i consumatori è importante che il contenuto sia legato al device (questa è la ragione per cui Amazon domina il mercato degli ebook con il Kindle), perché permette loro di avere la migliore esperienza end-to-end. Sarà interessante vedere se Amazon riuscirà a classificarsi in cima a questa lista quando lancerà anche un progetto per la TV,” ha affermato Massimo Morielli. “Questi fenomeni stanno rivoluzionando il mondo dei video e introducendo nuova tecnologia, contribuendo così a innovare una modalità di esperienza di visione televisiva, vecchia ormai di quasi un secolo. Gli operatori tradizionali avranno la possibilità di cogliere una grande opportunità se saranno capaci di innovare, pur continuando a far leva con successo sui loro punti di forza principali. Il futuro sarà di coloro che riusciranno a combinare arte e tecnologia.”

Consumatori disposti a correre dei rischi per cogliere le opportunità

I consumatori hanno dato segnali di una fiducia crescente nella tecnologia Ultra HDTV, con il 18% che si dichiara intenzionato ad acquistare un apparecchio Ultra HDTV nei prossimi 12 mesi, nonostante perduri una situazione di carenza di contenuti e di servizi in streaming. Questo fa pensare a un’evoluzione analoga a quella che si verificò con il lancio dell’HD, quando l’adozione iniziale degli apparecchi TV finì per stimolare l’incremento di un’offerta di canali HDTV e di dischi Blu-ray.

Sebbene più della metà (55%) degli intervistati si dica preoccupata per la sicurezza dei dati, i due terzi (67%) sono disposti a comunicare dati personali aggiuntivi al fornitore del servizio in cambio di servizi supplementari o sconti. I cosiddetti Millennial, cresciuti nell’era del computer, sono apparentemente la generazione maggiormente predisposta a condividere i propri dati personali, mentre gli appartenenti alla Generazione X e i baby boomer sono decisamente più cauti.

Mobile Video, la nuova frontiera

I consumatori visualizzano abitualmente contenuti digitali su display differenti. La stragrande maggioranza (più del 90%) dell’attività di visione dei contenuti digitali avviene ancora fra le mura domestiche, attraverso una linea fissa. Questa abitudine di consumo è legata ai limiti relativi alla larghezza di banda fuori casa, problema che continua anche a vincolare considerevolmente la possibilità di accedere a contenuti di mobile entertainment.

“I provider che riusciranno a offrire un’esperienza di mobile video fruibile in ogni luogo e situazione, potranno cogliere una grande opportunità di mercato. È già iniziata la competizione per arrivare a creare la migliore esperienza di fruizione attraverso dispositivi mobili: l’emergere di uno ‘Spotify dei contenuti video’, unito alle potenzialità della rete 4G, potrebbero segnare un punto di svolta sul mercato” ha affermato Massimo Morielli.

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