La Cina indaga su Microsoft, ispezioni nella sede di Pechino

L’annuncio di un portavoce dell’azienda. Motivazioni top secret ma sullo sfondo aleggia il caso Snowden

Pubblicato il 28 Lug 2014

Federica Meta

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Gli uffici della Microsoft di Pechino sono stati oggetto di ispezione da parte di funzionari governativi cinesi. Lo ha dichiarato una portavoce del gruppo, nella giornata di oggi, senza menzionare il motivo delle ispezioni.
L’azienda di software è stata al centro delle attenzioni delle autorità dopo le rivelazioni dell’ex contractor della National Security Agency Edward Snowden, lo scorso anno, che ha accusato gli Stati Uniti di compiere azioni di cyber-spionaggio nei confronti della Cina dal 2009.

A maggio scorso, gli uffici del governo centrale cinese avevano ricevuto il divieto di installare l’ultimo sistema operativo, Windows 8, sui loro sistemi operativi. “Vogliamo realizzare prodotti che diano sicurezza e affidabilità che i clienti si aspettano e siamo lieti di rispondere alle domande dei funzionari del governo”, ha reso noto l’azienda in una e-mail.

Nelle scorse settimane era stata Apple a finire nel mirino, anche se non direttamente del governo cinese ma della tv di stato Cctv, secondo cui l’iPhone poteva rapprsentare una minaccia per la sicurezza nazionale. Il telefono Apple – secondo Cctv – desta “profonde preoccupazioni” a causa dei suoi sofisticati sistemi di localizzazione. Nel mirino erbao finte molte delle funzioni del nuovo sistema operativo della casa di Cupertino, l’iOS 7, che registra tutti gli orari e i movimenti dei possessori dello smartphone. Nel servizio messo in onda dalla tv cinese, alcuni ricercatori spiegavano come tutti coloro che sono in grado di accedere a questi dati possono anche venire in possesso di informazioni molto riservate, come quelle relative alla situazione economica della Cina. O anche veri e propri segreti di Stato.

Nel servizio televisivo non è mancato il riferimento al Datagate, secondo cui la Nsa americana spia anche la leadership cinese. Con le banche dati di tutte le principali aziende tecnologiche Usa – il servizio citava anche Microsoft e il suo sistema operativo Windows 8) – che vengono definite “una miniera d’oro di informazioni”.

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