LA REAZIONE DI FINDIM

Telecom-Vivendi, Fossati: “Sostegno a progetto industriale di Patuano”

Il numero uno di Findim esprime giudizio positivo sull’offerta per Gvt: “Il piano corrisponde a una strategia di sviluppo”

Pubblicato il 28 Ago 2014

Federica Meta

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Marco Fossati, azionista di Telecom con una quota del 5% del capitale, “esprime un giudizio positivo al progetto approvato dal CdA della società Telecom Italia, per la fusione di Gvt nella partecipata Tim Brasil ed il conseguente riassetto azionario con l’ingresso del socio industriale Vivendi”.

Findim Group, sottolinea la nota emessa dall’imprenditore, sosterrà nel corso della prossima Assemblea Straordinaria tutti gli adempimenti necessari per la riuscita del progetto industriale proposto. Findim Group, è ancora indicato, “auspica che il CdA di Vivendi accolga la proposta avanzata da Telecom Italia, preferendo un progetto industriale, realizzabile e portatore di valore con assenza di execution risk, ad una proposta prevalentemente finanziaria che tenta di occultare con offerte economiche generose un elevato execution risk”.

Fossati, dopo un lungo silenzio, questa mattina ha deciso di esprimere un giudizio a favore delle decisioni adottate dal cda di Telecom Italia sulla complessa operazione per rilevare Gvt e per favorire un’integrazione con il gruppo Vivendi. “Il Piano predisposto dal management di Telecom Italia ed approvato dal CdA – è scritto nella nota dell’imprenditore – nonostante sia stato reso oneroso dalle azioni ostili del socio Telefonica, corrisponde ad una strategia di sviluppo industriale di Telecom Italia e di creazione di valore nel medio periodo che Findim Group ha da sempre auspicato”.

Fossati sottolinea che già nel Piano Industriale per lo sviluppo di Telecom Italia, che Findim aveva presentato agli analisti nel novembre 2013, era espressamente prevista la fusione tra Tim Brasil e Gvt per la creazione di un grande player fortemente competitivo nel mercato brasiliano, così come era previsto di sviluppare una offerta quadruple play ricca di contenuti a valore aggiunto sia nel mercato brasiliano che in quello domestico.

“La presenza, anche rilevante, di Vivendi nel capitale azionario di Telecom Italia rappresenta un elemento positivo per la società – prosegue la nota – Vivendi è una azienda non in concorrenza con il gruppo Telecom Italia e portatrice di grandi competenze industriali e manageriali nel settore delle telecomunicazioni, dei media e nella produzione e distribuzione di contenuti. La complementarietà tra le due aziende costituisce un valore ed una prospettiva di crescita per entrambe le società”.

Per Gvt Telecom Italia ha messo sul piatto 7 miliardi di euro. Il piano disegnato dall’Ad Marco Patuano per Vivendi è da considerarsi valido fino al 20 settembre. L’integrazione e la valorizzazione di 7 miliardi, nella proposta di Telecom, vengono coperte in tre fasi, come spiega la compagnia in un comunicato congiunto con la controllata brasiliana Tim Partecipacoes. L’operazione “è articolata in tre fasi inscindibili: l’iniziale acquisizione per cassa da parte di Tim di una partecipazione di minoranza in Gvt; la fusione per incorporazione di Gvt in Tim; l’ingresso di Vivendi nel capitale sociale di Telecom Italia tramite sottoscrizione di un aumento di capitale a essa riservato. Come corrispettivo della sottoscrizione, Vivendi conferirebbe a Telecom Italia una quota della partecipazione detenuta in Tim a seguito dell’integrazione con Gvt e cassa”.

Al termine dell’operazione, a Vivendi sarebbe riservato il 15% di Tim post-fusione (il 60% sarà controllato da Telecom, il resto sul mercato) e il 20% circa di Telecom Italia. “L’offerta complessiva risulta pertanto composta per il 24% circa di cassa e per il 76% circa di azioni, offrendo a Vivendi un importante potenziale upside di valore”, aggiunge Telecom nella nota.

Sul fronte governance, Patuano offre due posti a Vivendi nei cda delle due compagnie nelle quali entreranno i francesi, mentre per la società italiana non è previsto il ricorso al mercato per finanziare l’operazione.

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