CASO GVT

Patuano reagisce: “Avanti con investimenti in Brasile”

L’azienda prende atto della trattativa esclusiva con Telefonica decisa da Vivendi per la vendita dell’operatore brasiliano: “Proseguiamo con i piani di sviluppo in coerenza con il piano industriale”. I sindacati: “Bene l’Ad, ora nuove partnership”. Intanto Oi punta ad alleanze con altri operatori per fare un’offerta su Tim Brasil

Pubblicato il 29 Ago 2014

A.S.

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Telecom Italia prende atto della decisione del Consiglio di amministrazione di Vivendi di avviare trattative riservate con Telefonica per la vendita di Gvt. Sin dall’inizio Telecom Italia ha chiarito che avrebbe mantenuto un approccio razionale nella sua strategia per il Brasile, massimizzando il valore per tutti gli azionisti. La società continua a perseguire i piani di sviluppo ed investimento nel Paese coerentemente con il Piano Industriale 2014-2016, facendo leva sul forte posizionamento di Tim Brasil sul mercato”. Lo fa sapere Telecom Italia con una nota in cui prende atto della decisione di Vivendi e guarda al futuro confermando gli obiettivi del proprio piano industriale.

Una posizione che ha trovato terreno favorevole tra i sindacati, che hanno tutti sottolineato la necessità di nuove alleanze strategiche.

“Puntare sulla controllata in Brasile, di cui è venuto a galla il valore, e guardare alle alleanze sui contenuti multimediali che rappresentano il futuro per le aziende di telecomunicazioni”: queste secondo Michele Azzola, segretario nazionale della Slc Cgil, le priorità che dovrebbe darsi l’azienda. “Telecom deve puntare sugli investimenti in Brasile, a partire dalla prossima gara per le frequenze in 4G – afferma – Si apre una partita complicata, abbiamo perso la prima battaglia, ma Telecom ha fatto tutto quello che poteva fare. E’ evidente che di fronte all’offerta di Telefonica per Gvt era difficile trovare soluzioni”. Se Vivendi entrasse in Telecom Italia “si aprirebbe – conclude Azzola – un capitolo di collaborazione sui contenuti multimediali che potrebbe far fare il salto necessario a Telecom Italia“.

Telefonica non ha mai avuto interesse a sviluppare il business in Italia ma aveva e ha un solo obiettivo che è quello di rafforzarsi in Brasile – afferma Vito Vitale, segretario della Fistel Cisl – e oggi ci riprova ostacolando Telecom nell’acquisto di Gvt”. Il sindacato riconosce inoltre il proprio apprezzamento per l’operato di Marco Patuano, e la sua determinazione “a ricercare tutte le soluzioni per sviluppare le strategie internazionali di Telecom. Ci sembra incomprensibile che i francesi di Vivendi puntino a una trattativa esclusiva con Telefonica potendo sviluppare sul mercato europeo maggiori sinergie con Telecom, anche perché – conclude VitaleTelefonica ha il solo obiettivo di cannibalizzare tutti gli altri operatori di tlc per impadronirsi dei business più redditizi”.

Patuano – aggiunge Salvo Ugliarolo, segretario Uilcom – ha provato a fare una politica di ampio respiro. Ora occorre continuare su questa strada e trovare nuove partnership”.

“Plaudiamo – conclude – alla politica di Patuano che, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi 15 anni, punta a tornare a crescere nel mercato internazionale anziché limitarsi all’interno dei confini domestici”.

Per l’Ugl la scelta di Vivendi di trattare la cessione della propria controllata in Brasile Gtv in esclusiva con Telefonica “non fa altro che dimostrare quello che abbiamo sostenuto dal momento dell’ entrata di Telefonica in Telecom Italia nel 2007, ossia che l’ unico scopo dell’ azienda iberica fosse quello di contenere il raggio d’ azione di Tim Brasil, un pericoloso concorrente nel mercato sudamericano”. “Questa situazione ha generato anche un evidente conflitto di interessi, che si è palesato con l’ esito della trattativa con Vivendi. Infatti – spiega il segretario confederale Stefano Conti. – la strategia messa in campo da Telecom con il tentativo di trovare delle nuove alleanze, anche in previsione di importanti investimenti in Italia sull’ accesso ad internet ad alta velocità di trasmissione, è stata vanificata proprio dall’ intervento di chi detiene tuttora il controllo dell’ azienda italiana, ovvero Telefonica”.

Intanto secondo alcune fonti citate da Dow Jones Newswires, la brasiliana Oi sta valutando un’alleanza con altri operatori locali per avanzare un’offerta proprio su Tim Participacoes, la controllata carioca di Telecom Italia.

Pur senza Gvt, segnalano gli analisti di Equita Sim in una nota, Tim Partecipacoes resterebbe un operatore mobile di successo in un’arena competitiva solo lievemente peggiorata a seguito del possibile deal Telefonica-Gvt (il Brasile vale oggi circa il 15% dell’Ebitda di gruppo). Gli esperti, che confermano il rating buy, si focalizzano anche sul fatto che l’offerta di Telefonica per Gvt prevede che Vivendi possa ottenere azioni Telecom Italia. Qualora il deal Telefonica-Gvt venisse eseguito, e Vivendi optasse per questa soluzione, si attenuerebbe la possibile ‘liquidity pressure’ prodotta dall’uscita di Telefonica dal capitale di Telecom Italia.

In Kepler Cheuvreux ritengono probabile, invece, un’integrazione tra Tim Brasil e Oi in quanto credono che l’azienda brasiliana non possa preservare il suo valore come puro player mobile e una combinazione rappresenta quindi un esito naturale. Tuttavia, proseguono gli analisti, la mossa di Telefonica su Gvt riduce le alternative per Telecom Italia e il premio in caso di eventuale spezzatino di Tim Brasil è diminuito. Gli analisti credono anche che i recenti timori su un aumento di capitale e le attese di M&A in Brasile possano fornire dell’upside nel breve termine a Telecom, ma in un orizzonte piú lungo i recenti sviluppi ne hanno ridotto il potenziale.

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