CONSIGLIO DI STATO

Tv, tutto da rifare sui canali 8 e 9. Bocciati i ricorsi

Il Consiglio di Stato non ha accolto le istanze presentate da Agcom, Mise e Mtv Italia. Il Commissario ad acta dovrà continuare a lavorare sul nuovo piano di numerazione. In ballo le posizioni di Mtv e Deejaytv: una potrebbe lasciare il posto a un’emittente locale

Pubblicato il 09 Set 2014

A.S.

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Torna in ballo la numerazione dei canali della Tv in digitale terrestre. In discussione ci sono le posizioni 8 e 9 sul telecomando, oggi assegnate rispettivamente a Mtv e a Deejay Tv. Un terremoto dovuto alla decisione presa ieri dal Consiglio di Stato, che ha respinto i ricorsi presentati da Agcom, Mise e Mtv Italia sulla nuova numerazione dei canali tv. Appare invece al sicuro il tasto 7, dove non è in discussione il carattere “generalista” della Tv a cui è stato assegnato, La7, abitualmente collocata dai telespettatori alla posizione 7 anche prima del piano 2010.

La sentenza dichiara inammissibili i ricorsi contro il pronunciamento del dicembre 2013 con cui il Consiglio di Stato giudicava non corrette le valutazioni dell’Agcom nell’assegnazione dei canali, e nominava un commissario ad acta che avrebbe valutato l’assegnazione delle posizioni e predisposto un nuovo piano di numerazione, il cosiddetto Lcn. La bozza di revisione del piano elaborata dal Commissario nei mesi scorsi, prima della sospensione, prevedeva il mantenimento della posizione 8 per una emittente nazionale generalista e l’assegnazione del 9 a una emittente locale.

“L’attività del Commissario ad acta, prudenzialmente sospesa dal Collegio in sede cautelare per la complessità della materia controversa – recitano le motivazioni della sentenza – deve riprendere il suo corso in riferimento alla valutazione, ora per allora, dell’assegnazione dei canali 7,8 e 9 ai canali ex analogici generalisti”.

Il piano di numerazione nazionale del 2010 assegnava le posizioni sul telecomando dall’1 al 9 e la numero 20 ai canali generalisti ex analogici, le posizioni dal 10 al 19 alle emittenti locali e le posizioni dal 21 al 70 alle cosiddette “native digitali”. Un criterio annullato nel 2012 dal Consiglio di Stato, dopo una serie di ricorsi, ma che rimarrà in vigore fino a nuovo regolamento.

Al centro dell’attenzione a questo punto c’è il fatto che alcuni operatori, come la pugliese Telenorba, contestano che Mtv e Deejay Tv possano essere considerate tv generaliste e sostengono che prima dell’entrata in vigore della numerazione nazionale la maggior parte dei telespettatori avessero posizionato all’8 e al 9 emittenti locali.

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