IL REPORT

E-payment, la Bri vuole vederci chiaro: “Apple & co creano rischi per le banche”

Secondo la Banca dei regolamenti internazionali sono numerose le criticità che potrebbero intercorrere a seguito dell’ingresso di nuovi player nella catena dei pagamenti. Rischi operativi e giuridici: più difficile garantire la sicurezza dei dati personali e riflettori accesi sulle differenti norme in vigore nei vari Paesi

Pubblicato il 12 Set 2014

Patrizia Licata

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Poche ore prima della presentazione da parte di Apple della sua nuova soluzione di pagamento Apple Pay con cui la Mela intende conquistare il mercato americano dell’e-payment, la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) (in inglese Bank for International Settlements, BIS) pubblicava un rapporto su ruolo dellle “non-banche” nei pagamenti al dettaglio. La “banca centrale delle banche centrali” nota in questo documento i rischi operativi e giuridici creati dall’ingresso nella catena dei pagamenti di nuovi attori. Tale catena, infatti, divenendo più complessa, risulterebbe più difficile da controllare e mettere in sicurezza, come nota oggi anche il quotidiano francese Les Echos. Al fine di rubare dati e coordinate bancarie, infatti, “i criminali andranno a cercare i lati più deboli della catena”, si legge nel report.

La BRI si domanda anche che cosa potrebbe succedere se uno degli attori non bancari divenisse onnipresente in un certo settore e a un certo punto incorresse in un problema tecnico di ampia portata. Inoltre, i pagamenti variano fortemente da una regione del mondo all’altra e anche per tecnologie usate e il quadro di riferimento, dice il report, non è al momento adatto ad attori che vogliono agire su scala mondiale.

Che fare dunque? La BRI non fornisce delle soluzioni, ma solleva solo le criticità. Una di queste è proprio la difficoltà di trovare un quadro normativo di validità globale. Infatti, strategie e interessi dei Paesi variano di molto: in India, per esempio, la tendenza è a non frenare la crescita del settore non-bancario, perché la priorità è data all’accesso della popolazione ai servizi finanziari e alle diverse forme di pagamento.

Esiste invece una forte linea di frattura che separa l’Europa e gli Stati Uniti: la prima è più portata a regolamentare, mentre oltre-Atlantico la tendenza è quella di favorire il nuovo e accettare il rischio; la frode viene assunta come parte integrante del processo, variabile economica tra le altre, da ridurre e combattere ma da calcolare nell’equazione generale. Difficile dunque che si trovi rapidamente una normativa unica, valida per tutti. I consumatori sono attratti dalle nuove soluzioni ma i fornitori dovranno giungere al giusto compromesso tra facilità d’uso, indispensabile per far sviluppare il mercato, e sicurezza, necessaria per proteggere gli utenti stessi e il buon funzionamento del settore.

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