SHARING ECONOMY

Uber vince in Germania: revocato il divieto

Sconfitta la federazione di tassisti, il tribunale di Francoforte ritira l’ingiunzione. Il servizio di carsharing da oggi ha libero accesso su tutto il territorio

Pubblicato il 17 Set 2014

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Uber è di nuovo libera di circolare in Germania: la sharing economy supera anche il rigore tedesco. Il tribunale di Francoforte ha revocato il divieto per la app che permette di chiamare un autista privato con lo smartphone e che consente di fare car-sharing tra gli utenti. La corte ha ritirato l’ingiunzione proprio contro UberPop, il servizio per condividere l’auto con diversi passeggeri in cambio delle spese di viaggio. E di fatto questa decisione si è estesa a tutti i servizi di Uber nel territorio tedesco, annullando la sentenza del 2 settembre, che vietava l’uso della app in Germania, pena una multa da 250mila euro.

Il giudice ha spiegato, nella sentenza del 16 settembre, che comprende le ragioni della federazione Taxi Deutschland, che ha fatto causa a Uber per l’assenza della licenza degli autisti, ma ha fatto notare come i tassisti hanno aspettato troppo tempo prima di portare il caso in tribunale. Sono scaduti i termini per appellarsi alle leggi tedesche sulla concorrenza, come ha confermato Arne Hasse, portavoce della corte, al New York Times. “Uber ha iniziato i suoi servizi UberPop in aprile, c’erano due mesi di tempo per il ricorso che però è stato presentato dai tassisti in agosto” ha spiegato Hasse. Taxi Deutschland ha annunciato che farà ricorso.

UberPop sta rivoluzionando i trasporti urbani e sta aiutando a creare delle smart city, perché garantisce una maggiore scelta per i cittadini” spiega Fabien Nestmann country manager di Uber Germania. “Uber fa innovazione all’interno del quadro di legge e è in costante dialogo con i legislatori sul come il ride-sharing possa migliorare anche un contesto come quello tedesco – spiega Nestmann – E poi sappiamo che la Germania riconosce i benefici derivati dai nuovi servizi innovativi, se sono sicuri, affidabili, ecologici e a basso costo. Accogliamo con favore, quindi, la proposta avanzata dal ministro dell’economia Sigmar Gabriel e degli altri rappresentanti politici, per avviare un dialogo su UberPop”.

Un recente parere del professore di legge Rupert Scholz, ex ministro della difesa tedesco, conferma la legittimità del business di car-sharing, si legge nella nota: “Perché Uber non è una società di trasporto urbano ma una piattaforma elettronica di auto-sharing”. Questo concetto in particolare rende fiduciosa la società – che non ha mai sospeso il suo servizio online nonostante i divieti – di superare anche il prossimo ricorso di Taxi Deutschland. Nel frattempo Uber potrà tornare ad operare legalmente in Germania.

L’ultima mossa di Uber di fine agosto, è stata assumere uno degli spin doctor più celebrati d’America, David Plouffe, 47 anni, ovvero l’artefice della elezione di Barack Obama alla Casa Bianca nel 2008. Ingaggiato come senior vice presidente di Policy e Stategy, dal Ceo di Uber Travis Kalanick. Per la sua diffusione, negli Stati Uniti Uber è diventato uno dei mezzi segnalati anche sulle cartine di Google Maps in città come Chicago. Sempre negli Usa, la app è in perenne competizione con il concorrente Lyft. Segnale che il mercato sta crescendo, con diversi soggetti presenti sulla scena. Tra le altre cose, è in arrivo anche l’alleanza tra Facebook e Uber: in questo modo, si potranno chiamare gli autisti e condividere le auto con le applicazioni di WhatsApp e Messenger del social network. L’azienda, che è stata fondata a San Francisco nel 2009, opera nel mercato di smart mobility e sharing economy, e in cinque anni è arrivata ad un valore di 18,2 miliardi di dollari.

I servizi di Uber sono attivi in 80 città degli Usa, in 27 dell’Asia, 24 in Europa, 7 nel Medio Oriente e 4 in Africa. In Italia, al momento, la app è attiva a Roma e Milano, e dall’11 settembre anche a Genova. Città in cui non mancano certo le proteste dei tassisti. ”Le minacce non cambieranno le nostre posizioni, perché siamo convinti che la città debba aprirsi alla concorrenza e a nuove esperienze” ha detto Pierfrancesco Maran, assessore alla mobilità del Comune di Milano, dopo che è stato ritrovato a Milano un fantoccio impiccato con le sue sembianze. ”I nostri uffici sono sempre aperti e il dialogo con i tassisti ci sarà sempre” ha aggiunto Maran.

“Il dibattito sulla app Uber – sottolinea Benedetta Arese Lucini, country manager di Uber Italia – deve essere inquadrato nell’ambito della sharing economy e della sua portata rivoluzionaria”.

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