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Ericsson: Città “connesse”, Roma nel ranking mondiale per la prima volta

Stoccolma, Londra e Parigi sul podio del Networked Society City Index di Ericsson. La Capitale per la prima volta nella classifica e premiata anche nello studio per gli Smart Citizens

Pubblicato il 09 Nov 2014

Patrizia Licata

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Sono Stoccolma, Londra e Parigi le prime tre città al mondo in termini di maturità nell’utilizzo delle Ict, leva di una gestione più efficiente e sostenibile di tutti i servizi. E’ quanto emerge dal nuovo Networked Society City Index di Ericsson, l’indice che mette in classifica 40 città valutate in base alla loro capacità di sfruttare gli investimenti Ict ai fini dello sviluppo economico, sociale e ambientale – un fattore che Ericsson definisce effetto “triple bottom line”. Un dato fondamentale che emerge dal nuovo studio è il fatto che le città con bassa maturità Ict tendono a migliorare il loro posizionamento a ritmi più veloci delle città che si trovano nelle parti più alte della classifica, recuperando il divario. Inoltre molte città riescono a superare altre già a livelli avanzati evitando costosi investimenti in infrastrutture fisiche di vecchia generazione e scegliendo invece direttamente applicazioni innovative che fanno leva sulle tecnologie mobili.

Ai vertici della classifica, realizzata in collaborazione con il gruppo Sweco, ci sono le stesse città dell’anno scorso, ma Parigi quest’anno ha superato Singapore conquistando il terzo posto; Singapore è quarta, Copenaghen quinta. Intanto nove nuove città sono entrate nel ranking: sono Berlino, Monaco, Barcellona, Atene, Roma, Varsavia, Muscat, Abu Dhabi e Dubai. Tra queste, il punteggio più alto appartiene a Monaco, seguita da Berlino e Barcellona.

Il nuovo report include anche tre nuovi elementi sul futuro sviluppo urbano legato alle tecnologie Ict e alle loro applicazioni. Innanzitutto viene introdotto il concetto di Smart Ctizens: le persone prima ancora che le istituzioni spingeranno il progresso delle città, in cui vedremo più servizi pubblici aperti e un più marcato approccio di open governance. Viene poi prevista una ridefinizione del Pil: con lo spostamento verso un’economia più collaborativa (sharing economy), le soluzioni Ict forniranno l’opportunità di creare più valore con meno risorse e questo richiederà un adeguamento del Pil per rispecchiare i valori che veramente pesano in una società sostenibile. Infine, un crescente accento sarà posto sul potere della collaborazione; questo modificherà la gestione delle città e richiederà un cambiamento anche nella legislazione e nella governance.

Monika Byléhn, Networked Society Evangelist e driver of City Life di Ericsson, sottolinea: “Oggi le Ict aprono le porte a una molteplicità di nuove opportunità. Il modo in cui le città sono gestite è sempre più basato sulle tecnologie Ict che offrono efficienza e innovazione praticamente in tutti i settori, dalla sanità alle utility alla mobilità”.

Patrik Regårdh, Head del Networked Society Lab di Ericsson, aggiunge: “Le città saranno la principale area in cui le Ict potranno portare soluzioni per la crescita economica, sociale e sostenibile. Come specialsta nello sviluppo di Ict e nell’offerta e implementazione di soluzioni concrete, Ericsson svolge un ruolo fondamentale nella realizzazione della Networked Society e nel creare le condizioni per avere città più efficienti”.

Ericsson ha rilasciato anche i risultati del nuovo nuovo studio del suo ConsumerLab (“Smart Citizens: How the internet facilitates smart choices in city life”) su come Internet facilita le scelte “smart” nella vita in città in 9 centri urbani del mondo: Pechino, Delhi, Londra, New York, Parigi, Roma, San Paolo, Stoccolma e Tokyo, scoprendo che quando i residenti delle città usano Internet per fare scelte più informate, anche le città diventano più “smart”. Sono i cittadini che usano gli smartphone a rendere possibile questa evoluzione: gli abitanti delle città vogliono usare i loro smartphone per esempio per migliorare la relazione con il sistema sanitario e la comunicazione con le autorità pubbliche o per tenersi informati sulle condizioni del traffico.

Michael Björn, Head of Research dell’Ericsson ConsumerLab, osserva: “I cittadini vogliono che gli attuali player mettano a disposizione i loro servizi su Internet. Questo vuol dire per esempio che si aspettano che le autorità cittadine forniscano servizi basati sulle Ict relativamente a traffico, qualità dell’acqua e pubblici servizi”.

Il trend è più marcato nei residenti del centro rispetto a chi vive in periferia, e nei giovani rispetto a chi ha un’età più avanzata o non lavora. Inoltre, le città più smart, o meglio, con residenti più smart, sono Dehli, Pechino e San Paolo. Roma si posiziona quarta, facendo meglio di Parigi o Stoccolma, almeno per la percezione che i suoi residenti hanno dell’utilità dei servizi erogati tramite tecnologia mobile. In particolare, i romani ritengono molto utile ricevere via smartphone informazioni sul traffico e le condizioni della viabilità.

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